Classe di letteratura - volume 3B

35 40 bastonatissimi suooooonare suoooooonare Graaaaandi fragori non cancellare precisare ritttttagliandoli rumori più piccoli minutisssssssimi rottami di echi nel teatro ampiezza 300 chilometri quadrati Fiumi Maritza Tungia10 11 sdraiati Monti Ròdopi ritti alture palchi loggione 2000 shrapnels12 sbracciarsi esplodere fazzoletti bianchissimi pieni d oro Tumtumb 2000 granate protese strappare con schianti capigliature tenebre zang-tumb-zang-tuuum tuuumb orchestra dei rumori di guerra gonfiarsi sotto una nota di silenzio tenuta nell alto cielo pallone sferico13 dorato sorvegliare tiri parco aerostatico Kadi-Keuy14 10 Maritza Tungia: due fiumi che lambi- scono Adrianopoli. 11 Monti Ròdopi: catena montuosa tra la Bulgaria e la Grecia. 12 shrapnels: granate antiuomo dall ef- fetto micidiale, così chiamate dal nome del loro inventore; scoppiando, scagliano a raggiera numerose schegge metalliche, munite talora di piccole cariche esplosive o incendiarie suppletive. 13 pallone sferico: aerostato. 14 Kadi-Keuy: città vicino a Istanbul. DENTRO IL TESTO L euforia della guerra La modernità alla prova Analogie e onomatopee La rivoluzione tipografica I contenuti tematici Il bombardamento di Adrianopoli offre all estro di Marinetti l occasione di collaudare lo strumento poetico del paroliberismo, enunciato in forma teorica qualche mese prima nel Manifesto tecnico della letteratura futurista (1912) e ora applicato a uno spettacolo di sensazioni visive, acustiche e olfattive. Nel trascrivere simultaneamente gli stati d animo che la battaglia provoca in lui, il poeta realizza un esplosiva partitura onomatopeica, descrivendo con euforico entusiasmo la brutale e realistica dimensione del conflitto. La guerra moderna appare agli occhi del testimone-autore come una giostra ininterrotta di attrazioni, un trionfo della materia: che gioia vedere udire fiutare tutto (r. 8). A Marinetti non interessa documentare le ragioni politiche che determinano la guerra, ma il suo effetto estetico. Quello che gli si presenta davanti non è un dramma che fa inorridire, come potrebbe accadere a noi, ma un grandioso teatro musicale, in cui la bellezza sfolgorante della macchina bellica può mostrare come in una festa orgiastica o in un evento artistico tutta la propria prorompente e vitale potenzialità. Le scelte stilistiche La scrittura, per Marinetti, dev essere una registrazione impersonale e imparziale della realtà, che va espressa nella sua completa materialità, abolendo ogni filtro soggettivo. Il poeta deve quindi trascrivere senza alcun ordinamento cronologico e spaziale tutti gli elementi percepiti dalle facoltà sensoriali: il «rumore , che rivela la dinamica degli oggetti (e che può essere reso con l onomatopea); il «peso , che svela la capacità degli oggetti di volare; l «odore , che mostra la loro capacità di diffondersi. Si realizzano così le «strette reti d immagini o analogie enunciate nel Manifesto tecnico, grazie alla presenza di lunghe catene di vocaboli e verbi all infinito, alla mancanza di elementi connettivi nel discorso (la punteggiatura è del tutto assente) e alle fitte sequenze onomatopeiche. L abolizione degli avverbi, delle congiunzioni e degli aggettivi, pur prescritta, non è in questo caso categorica. La forza espressiva del testo si trova però, più che negli aspetti linguistici, sul piano grafico, mediante la distruzione della tradizionale organizzazione tipografica del testo. La variazione dei caratteri e la disposizione delle parole, che imitano le immagini descritte, esprimono visivamente i rumori della battaglia: i termini onomatopeici vengono evidenziati in neretto (salvo quelli mutuati dalla voce della natura, sovrastati dal frastuono delle armi: cip-cipcip, r. 29; don-dan-don-din-bèèè, rr. 29-30); gli spazi bianchi rivelano le pause di silenzio tra un boato e l altro; le deformazioni ortografiche (schiaffffi, r. 9; bizzzzarrie, r. 10; sbataccccchiare, r. 14; e così via) appaiono come le trascrizioni fonetiche del suono stesso; le LA CORRENTE / IL FUTURISMO / 99

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi