Classe di letteratura - volume 3B

L Espressionismo Sviluppatosi in Germania a partire dal 1905, l Espressionismo propone un uso libero e personale del mezzo artistico. In letteratura fa valere l istanza soggettivistica, per dar conto della difficoltà dell individuo di integrarsi in una società che non comprende e da cui si sente oppresso. La visione prende il posto dell analisi, della descrizione, della psicologia; sul piano formale, un linguaggio aggressivo e grottesco esprime la violenza, la deformazione e l angoscia che l intellettuale prova dinanzi alla modernità. Scrittori come Franz Kafka (1883-1924), drammaturghi come Bertolt Brecht (1898-1956), musicisti come Arnold Sch nberg (1874-1951), pittori come Edvard Munch (1863-1944), registi cinematografici come Friedrich Wilhelm Murnau (1888-1931) e Fritz Lang (18901976) rappresentano tutti una realtà contraddittoria e resa indecifrabile dal progresso. Il Dadaismo Il disgusto per la civiltà borghese e una dirompente volontà di contrastare la logica e i linguaggi tradizionali pervadono un gruppo di artisti e intellettuali europei che si ritrovano nel 1916 a Zurigo, in Svizzera. Di formazione espressionista, essi si uniscono in un movimento che chiamano Dada : una parola, trovata a caso nel vocabolario francese, che ricorda il primo balbettio emesso dai bambini. Alcuni tra loro tra cui il rumeno Tristan Tzara (1896-1963) e il tedesco Hugo Ball (1886-1927) fondano il Cabaret Voltaire , un caffè letterario dedicato all illuminista francese, in cui organizzano spettacoli e serate che mettono in ridicolo proprio la razionalità in cui Voltaire credeva. La critica dei Dadaisti, infatti, corrode e demistifica i valori comuni (la patria, la morale, l onore) che hanno portato allo scoppio del primo conflitto mondiale e propugna un arte basata sulla libera improvvisazione. Mescolando letteratura, teatro, danza, musica e pittura i Dadaisti vogliono fondere arte e vita: attraverso gesti provocatori, infatti, anche l esistenza diventa un esperienza artistica. Del resto, l arte non è più considerata una cosa seria né dipendente da un idea estetica, ma si basa sull irrazionale combinazione dei dati e delle parole, sull assemblaggio improvvisato di materiali e oggetti inconsueti. Il Surrealismo Dagli esiti del Dadaismo matura in Francia la formazione di una nuova esperienza di avanguardia, il Surrealismo. Tra i suoi fondatori spiccano i poeti Louis Aragon (1897-1982), Paul luard (1895-1952) e Hugo Ball nel ruolo di Vescovo Magico al Cabaret Voltaire di Zurigo, 23 giugno 1916. Clamart, Fondazione Arp. André Breton (1896-1966). Quest ultimo firma nel 1924 il Manifesto del Surrealismo, in cui si sottolinea la necessità di esprimere, con parole e immagini, il libero funzionamento del pensiero, emancipato dal controllo esercitato dalla ragione, e le pulsioni direttamente scaturite dalle forze inconsce che, represse dalla società, vivono nella parte più profonda della mente umana. Proprio in questa zona sommersa della nostra psiche è possibile cogliere il surreale : una diversa realtà, che si trova oltre , appunto nella parte inaccessibile della nostra personalità. evidente in questa concezione l influenza della psicanalisi. Come Sigmund Freud curava i propri pazienti portando in superficie il loro inconscio attraverso la libera associazione di pensieri, così i Surrealisti intendono portare alla luce la realtà nascosta componendo poesie con parole che, di volta in volta, emergono senza un ordine logico, secondo una tecnica chiamata scrittura automatica ; oppure, nelle arti figurative, realizzando dipinti popolati da esseri fantastici, di pura immaginazione. A queste teorie si accompagna un forte impegno politico a difesa della libertà, sia individuale sia collettiva, da realizzare attraverso la nascita di una società nuova. I Surrealisti si dichiarano pressoché tutti marxisti, ma proprio la militanza ideologica porta il gruppo a dividersi tra coloro che come Aragon ed luard sostengono la causa del Partito comunista francese (di ispirazione stalinista), e coloro che come Breton rifiutano l idea che l arte debba asservirsi alla politica. LA CORRENTE / IL FUTURISMO / 91

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi