Classe di letteratura - volume 3B

Il teatro del Novecento [ LE PAROLE CHIAVE ] Sperimentazioni Nel Novecento, le convenzioni tradizionali della messinscena vengono percepite come obsolete e inadeguate a cogliere lo spirito del tempo, le sue nevrosi e i suoi conflitti. Gli elementi costitutivi del teatro vengono messi in discussione e i canoni consueti vengono stravolti in favore di nuove ricerche sperimentali. Cambia anche la natura dei personaggi sulla scena: non sono più i soggetti del teatro ottocentesco con i vizi, le ambizioni e le ossessioni di persone reali; diventano invece figure enigmatiche, dai contorni sfuggenti, isolate e sole. Teatro dell assurdo Tra le tendenze tese a destrutturare e vanificare il teatro tradizionale, il risultato più importante è il cosiddetto teatro dell assurdo del francese di origini rumene Ionesco e dell irlandese Beckett. Comune ai due autori è il rifiuto dell impegno politico: nelle loro opere vediamo rappresentato l appiattimento dell individuo, incapace di concepire un idea di ribellione, chiuso nella dimensione privata del proprio interesse. Il teatro si propone in tal modo di smascherare l assurdità del mondo contemporaneo. Emblema di tale visione è il capolavoro di Beckett, Aspettando Godot (1952). Gestualità Nella seconda metà del Novecento in Italia si diffonde un teatro affidato all attore, al suo sapiente uso della parola, della mimica e della gestualità. in particolare Dario Fo, grande uomo di teatro, a ridare nuova vita alla tradizione popolare giullaresca. Anche Eduardo De Filippo, nella sua opera, per descrivere lo stato d animo dei personaggi, si affida alla loro gestualità. Non è un caso che nelle sue commedie vi siano spesso lunghe didascalie dedicate proprio a fornire indicazioni precise sui gesti degli attori, che offrono importanti chiavi di lettura della psicologia dei personaggi. IL GENERE / IL TEATRO DEL NOVECENTO / 853

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi