Classe di letteratura - volume 3B

che gli uomini posti ai vertici della società del tempo: ricchi borghesi, aristocratici, politici. D altro canto, la stessa figura di Cristo, incarnando gli autentici valori del Vangelo, assume una forte connotazione polemica e dissacratoria: il suo messaggio religioso, basato sull amore e sulla fratellanza, costituisce un atto d accusa contro gli esponenti di alto rango della Chiesa cattolica, votati ormai al culto del potere e dimentichi dell insegnamento cristiano. La forza dell irriverenza Lingue affilate Ma che cosa può fare un comico, un giullare, di fronte alle angherie e ai soprusi dei potenti? Secondo Fo il riso è una delle armi più forti di cui disponiamo per contestare il potere. Per certi versi, è addirittura insostituibile, come spiega la battuta di Gesù che non è che col ridere che il padrone si fa sbracare, che se si ride contro i padroni, il padrone da montagna che è diviene collina, e poi più niente. Il potere si basa sempre su una serietà rituale e ampollosa e ha in sé qualcosa di sacro, di grande, di inviolabile: chi lo esercita si presenta come un sacerdote o un mediatore capace di collegare gli uomini comuni a un principio superiore, che sia una divinità, una tradizione, e così via . Ebbene, il riso, la buffoneria e la satira feriscono il potere proprio nella sua pretesa serietà, gli tolgono legittimità, lo denudano mostrando i suoi lati più abbietti e meschini, spogliandoli della forma e della retorica. Da questo punto di vista, è più efficace ridere dei potenti che opporvisi con violenza: grazie alla sua spregiudicata padronanza di parola, in grado di agire come una lama tagliente, il giullare si fa beffe delle pretese dei padroni, non a caso associati da Fo a una vescica, destinata a sgonfiarsi e a espellere un siero marcito. Le scelte stilistiche La vicenda del giullare può essere intesa come una metafora dell intera ricerca teatrale dell autore, desideroso di schiacciare i padroni grazie alla sua comicità istrionica e irriguardosa. Per coglierne gli intenti, dobbiamo però tener conto della presenza scenica di Fo, vero e proprio buffone , capace di accompagnare i suoi monologhi con versi, gesti e bislacche espressioni facciali. All efficacia della recitazione contribuisce inoltre l uso del grammelot, un linguaggio non fondato sulla precisa articolazione delle parole ma sull assemblaggio di suoni, onomatopee, parole di eterogenea derivazione dialettale che creano, in una confusa mescolanza di cadenze diverse, una sorta di flusso sonoro continuo. Grazie a questo gergo comico, accompagnato da una forte espressività mimica e gestuale, Fo rievoca le narrazioni contadine di un tempo, nel tentativo di recuperare una cultura popolare in via d estinzione, minacciata dal progresso e dalla civiltà urbana e industriale. VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 1 Che cosa succede quando il protagonista sta per impiccarsi? INTERPRETARE 5 Come si comporta il contadino nei confronti dei tre uomini? Si può affermare che il suo sia un comportamento evangelico ? perché? 6 Insegna loro a campare di cervello e non di piedi: qual è il ruolo che la parola del giullare riveste nella società? Esponi le tue considerazioni a riguardo. a La corda si rompe. b Un cavaliere arriva a salvarlo. c La moglie lo implora di non farlo. d Arrivano degli uomini che chiedono da bere. 2 Quale dono lascia Gesù al pover uomo? 3 Come deve essere usato il dono ricevuto? a Per vendicarsi di chi gli ha fatto del male. b Per ottenere fama, gloria e ricchezza. c Per far comprendere le ingiustizie dei padroni. SCRIVERE PER... ARGOMENTARE 7 d Per ingannare i padroni ingiusti. ANALIZZARE 4 Il padrone da montagna che è diviene collina. Che figura retorica individui in questa frase? 850 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA Questa è una frase della motivazione del premio Nobel conferito a Dario Fo: «Perché nella tradizione dei giullari medievali fustiga il potere e riabilita la dignità degli umiliati . Da quanto hai letto, ritieni che sia un affermazione valida e coerente? Per quale motivo? Esponi le tue considerazioni in circa 15 righe.

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi