Eduardo De Filippo

Un dialogo tra sordi Le scelte stilistiche Beckett fa pronunciare ai due protagonisti una serie ininterrotta di botta e risposta, ma il dialogo ha perso la sua tradizionale funzione comunicativa. I concetti si ripetono, le brevissime battute sono incoerenti, gli argomenti si susseguono senza un ordine né logico né gerarchico, con bruschi e immotivati cambiamenti tematici: è chiaro che Vladimiro ed Estragone non si capiscono e nulla sanno di ciò che dicono (del resto ignorano anche in che giorno sia fissato il fantomatico appuntamento). A prima vista, l effetto sembra comico, ma lo spettatore non potrà che riflettere sull incapacità dell individuo di dare un valore e un significato ai suoi discorsi: lo scollamento tra parole e azioni è la tragica dimostrazione di come le relazioni umane siano fatalmente inaridite. L unico effetto del parlare è riempire il vuoto della vita. O, almeno, cercare di farlo, per quanto grottesco sia. 4. In una scena che vede due personaggi pressoché immobili, che signi cato acquisiscono le didascalie? 5. In che modo, a tuo giudizio, il ritmo serrato del dialogo contribuisce a creare un corto circuito nella comprensione? 6. | SCRIVERE PER RIELABORARE | Vesti i panni di Beckett e scrivi un pezzo di dialogo immaginando di proseguire l assurda conversazione tra Vladimiro ed Estragone. | 7. DIBATTITO IN CLASSE | Al giorno d oggi le possibilità e le modalità di comunicazione si sono moltiplicate: secondo te, ciò favorisce sempre la comprensione, o a volte aumenta la sensazione di solitudine e alienazione? Discutine coi compagni. IN BREVE Eduardo De Filippo | LA VITA | L esordio precoce di un figlio d arte «La mia vera casa è il palcoscenico, là so esattamente come muovermi, cosa fare: nella vita, sono uno sfollato . L equazione tra teatro e vita è l elemento fondamentale della biografia di Eduardo De Filippo. Figlio naturale del più grande autore, attore e regista del teatro napoletano di fine Ottocento, Eduardo Scarpetta, De Filippo nasce a Napoli nel 1900 e prende il nome dalla madre, come i fratelli Peppino e Titina. Il suo debutto avviene all età di sei anni, come comparsa, ma il primo ruolo di attore vero e proprio è del 1911 quando recita nella commedia del padre Miseria e nobiltà. Dopo aver abbandonato gli studi, decide di dedicare tutte le sue energie al teatro, entrando prima nella compagnia del fratellastro Vincenzo Scarpetta, poi tentando senza molto successo di avviare esperienze autonome. Nel 1931, quando ha già scritto le prime commedie, forma con Peppino e Titina la compagnia del Teatro Umoristico di Eduardo De Filippo , che due anni dopo diventa semplicemente Teatro Umoristico I De Filippo . Dopo una prima fase teatrale in cui lavora assieme ai fratelli, è il 1945 l anno di svolta per la carriera di De Filippo. Ottiene fama, popolarità e riconoscimenti internazionali. Una carriera trionfale Le messinscene dei fratelli De Filippo ottengono un grande successo, sia di pubblico sia di critica (tra gli estimatori c è anche Pirandello, di cui Eduardo traduce in dialetto napoletano alcune opere), destinato a interrompersi solo con la guerra e con la loro separazione artistica, ufficializzata nel 1944 al culmine di una serie di litigi e malintesi. La rottura del sodalizio ha conseguenze decisive Eduardo De Filippo nella scrittura dei nuovi testi di Eduardo che, per esempio, in uno scatto può rinunciare a dare spazio alla vis comica del fratello. del 1952. IL GENERE / IL TEATRO DEL NOVECENTO / 839

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi