T1 - L’abiura di Galileo

IN BREVE tro epico , la cui funzione è quella di sollecitare nello spettatore una presa di coscienza critica di quanto avviene sulla scena. Per favorire quest approccio razionale dello spettatore e inibirne ogni immedesimazione emotiva, Brecht impone agli attori di prendere le distanze dai personaggi interpretati, limitandosi a presentarne con asettica freddezza le idee. Inoltre interrompe i loro dialoghi con canzoni, monologhi, musiche e poesie: si ottiene così un effetto di straniamento che svela il carattere fittizio dello spettacolo e permette al pubblico di osservare e giudicare senza condizionamenti psicologici la vicenda rappresentata. L abiura di Galileo / T1 / Vita di Galileo, scena 13 Il dramma prende spunto dal sostegno offerto da Galileo Galilei alle teorie eliocentriche di Niccolò Copernico, che dimostrò come la Terra giri intorno al Sole, e non viceversa. Sulla base di alcuni passi della Bibbia, la Chiesa di Roma rigettò duramente questa visione del sistema solare e si oppose a Galileo già nel 1616 attraverso il Tribunale dell Inquisizione, l istituzione nata per combattere i sostenitori di teorie considerate contrarie a quelle divulgate dalla dottrina ufficiale. Nel 1633 Galileo venne processato e, di fronte agli strumenti di tortura, decise di abiurare le sue tesi. La scena tredicesima dell opera di Brecht mostra lo sconcerto dei discepoli l assistente Federzoni e l allievo Andrea Sarti per la clamorosa ritrattazione del maestro. / Uno scienziato, non un eroe / Audio LETTURA Dalla via si ode un banditore leggere l abiura di Galileo. 5 voce del banditore: «Io, Galileo Galilei, docente di matematica e fisica nell Università di Firenze, abiuro la mia dottrina che il sole è il centro del mondo e sta immobile nel suo luogo, e che la terra non è il centro e non sta immobile. Con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e detesto i suddetti errori ed eresie1, e qualunque altro errore e opinione contraria alla Santa Chiesa . La scena si oscura. Quando torna la luce, si odono ancora i rintocchi della campana, che però cessano subito. Virginia è uscita. I discepoli di Galileo sono sempre in scena. 10 15 20 federzoni: Non ti ha mai pagato decentemente per il tuo lavoro! Non sei mai riuscito né a comprarti un paio di calzoni, né a pubblicare un libro tuo. Hai sopportato tutto questo perché «si lavorava per la scienza ! andrea (forte): Sventurata la terra che non ha eroi! Galileo è entrato. Il processo lo ha trasformato radicalmente, fin quasi a renderlo irriconoscibile. Ha udito le parole di Andrea. Per alcuni istanti si ferma sulla soglia, aspettando un saluto. Ma poiché nessuno lo saluta, anzi i discepoli si allontanano da lui, egli avanza lentamente, col passo incerto di chi ci vede male; trova poi uno sgabello e si siede. andrea: Non posso guardarlo. Deve andarsene. federzoni: Sta calmo. andrea (grida a Galileo): Otre da vino! Mangialumache! Ti sei salvata quella pellaccia, che ti sta tanto a cuore, eh? (Si siede). Mi sento male. galileo (calmo): Dategli un bicchier d acqua. Il monacello2 esce e rientra portando un bicchier d acqua ad Andrea. Nessuno mostra di 1 eresie: affermazioni o dottrine contrarie ai dogmi ufficiali della Chiesa cattolica. 2 monacello: diminutivo di monaco, fraticello. 834 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi