Classe di letteratura - volume 3B

Mark Rylance e Simon McBurney in una scena di Finale di partita di Samuel Beckett al Duchess Theatre di Londra, 2009. IN BREVE In tal modo, nel teatro del Novecento, muta anche la natura dei personaggi che appaiono sulla scena: non sono più i soggetti che il teatro ottocentesco aveva rappresentato con i vizi, le ambizioni e le ossessioni di persone reali; diventano piuttosto figure enigmatiche, dai contorni sfuggenti, dotate di una personalità ambigua, isolate e quasi estranee a ogni relazione sociale. L opera di Brecht vuole sviluppare nel pubblico un senso critico. Per questo rappresenta vicende politiche e sociali contemporanee che spingano gli spettatori a mettere in discussione la società in cui vivono. Il teatro epico di Brecht Il rifiuto del teatro naturalistico e della sua volontà di coinvolgere lo spettatore sul piano sentimentale porta all elaborazione di una nuova teoria e pratica del fare teatro. A inaugurarla è l opera del tedesco Bertolt Brecht (1898-1956), che mira ad alimentare nel pubblico non le emozioni, i turbamenti e l immedesimazione, ma il pensiero, la riflessione e il giudizio. Brecht definisce questo stile epico proprio per evidenziare la sollecitazione continua degli spettatori anche con strumenti non convenzionali, come cartelli o voci fuori campo a ragionare di fronte alle questioni sociali e politiche rappresentate. In tal modo, il pubblico sarà indotto a superare la propria condizione di passività e a formarsi una coscienza critica dinanzi alla violenza e ai condizionamenti indotti da una società che Brecht dipinge come cinica e corrotta dalla logica spietata del sistema capitalistico. Gli autori del secondo Novecento mettono in scena un insieme caotico e confuso di eventi e dialoghi per mostrare la vanità e l assurdità del mondo contemporaneo. Le opere di Ionesco e Beckett, principali esponenti del teatro dell assurdo , si popolano allora di individui soli, vuoti, privi di ogni slancio e incapaci di agire. Il teatro dell assurdo Nella seconda metà del Novecento maturano nuove forme drammatiche e si sperimentano soluzioni teatrali diverse, tese ormai a destrutturare e vanificare la distinzione tradizionale tra commedia e tragedia. La crisi del soggetto e la messa in discussione dell uomo come consapevole motore della società determinano conseguenze radicali sul piano della scrittura e della recitazione teatrali: l azione drammatica tende a svuotarsi o a costituirsi di eventi slegati tra loro o uniti da legami flebili e del tutto aleatori; i dialoghi perdono significato e spesso si riducono a illogici vaneggiamenti, come per sottolineare il tragico isolamento degli individui. L obiettivo principale degli autori è quello di dissacrare e demistificare la realtà, mostrando la totale insensatezza del mondo e il disorientamento dell uomo, incapace di dare uno scopo alla propria esistenza e di uscire dalla ripetitiva banalità dell esistenza quotidiana. 828 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi