Classe di letteratura - volume 3B

105 110 115 120 125 130 135 molla tutto nel lavandino, due chili di spaghetti in giro nello sporco. Io prendo a ridere a vedere il Gigi tutto lessato e con gli occhiali appannati che resta lì fermo impalato a vedere i vermicelli che scappano per il buco del lavandino e allora mi piego a metà tutto ingolfato dai singulti che non riesco nemmeno più a respirare e lui sbotta in una madonna39 e subito dopo sibila «datti da fare impiastro! . Intanto gli altri si voltano per vedere che cazzo combiniamo in mezzo a quel vapore e quelle grida, ma Gigi sorride da gran dama e dice, un attimo cari e siamo pronti, e loro tornano a chiacchierare mentre noi, di spalle, ce la facciamo sotto dal ridere, però bisogna uscire dall impasse40 al più presto, mica possiamo menarla per molto questa storia, la pasta scuocerebbe e gli spaghetti diverrebbero lumaconi freddi e insipidi e loro se ne accorgerebbero e allora tutto a puttane, i soliti italiani pasticcioni. Così Gigi ha un lampo e sluma41 verso la dispensa, vede uno straccio di quelli per asciugare le stoviglie, l afferra, si benda la mano e via, dentro al lavandino a raccattare gli spaghetti scivolosi e bollenti e metterli nella pentola, e sibila di far così anch io e farlo presto prima che se ne vadano tutti giù nel gorgo del sifone, e smuoviti che nessuno se ne accorgerà, ma io sono sempre piegato in due che me la rido a vederlo tutto bestemmiante che dà manate agli spaghetti e ogni tanto si volta pure come niente fosse e sgrana un sorriso paraculo42 verso i commensali cioè come dire tutto fila liscio, state buoni e vedrete che bontà, slurp slurp. Dopo, quando si sono recuperati spaghetti a sufficienza io verso il sanguinaccio43 sempre fra i singulti trattenuti che non gliela faccio più a continuare la commedia del grand-chef e allora mi ricordo d un colpo che non ho messo il sale nell acqua di cottura, accidenti a me, e sbianco, tanta fatica per niente. Però lo dico subito al Gigi piagnucolando, il sale il sale, cazzo l ho scordato Gigi, e lui s incazza e sbuffa e prende il barattolo del sale e lo sparge sulla pasta con gesti ampi a mo di croce e ci fa sopra scongiuri e benedizioni alzando gli occhi verso la cappa nera della cuisine,44 e io sbotto a ridere matto d un Gigi che non sei altro, ma ormai è fatta, portiamo la zuppiera in tavola e quando è ora di dividere le porzioni diciamo che non abbiamo più fame e che in fondo è tutta una questione di gentilezza che usiamo loro perché lo sappiamo fin troppo bene, noi, che di queste squisitezze non hanno mica l occasione di vedersele in tavola ogni giorno, fortuna nostra, e così gli spaghetti furoreggiano nei piatti e loro si complimentano e ci stringono la mano e sorridono leccandosi i baffi, dopo però scappiamo in una pasticceria che abbiamo i crampi allo stomaco per la fame, le risate e l occhiolino complice che ci stringevamo mentre gli altri sforchettavano nei loro piatti. 39 madonna: imprecazione. 40 impasse: imprevisto, difficoltà. 41 sluma: lancia un occhiata. 42 paraculo: furbo. 43 il sanguinaccio: il sugo di pomodo- ro, detto così per via del suo colore ros- so sangue. 44 cuisine: cucina. DENTRO IL TESTO Un viaggio di scoperta I contenuti tematici Mentre nella prima parte del brano, collocata nel presente in cui si svolge la narrazione, viene introdotto il tema della tossicodipendenza con le sue drammatiche conseguenze (la crisi d astinenza di Gigi, la corsa precipitosa alla ricerca del metadone ecc.), con l inizio del flash back il narratore torna al passato in cui hanno avuto origine, per lui e Gigi, le esperienze trasgressive che hanno segnato la loro uscita dall adolescenza (Scopriamo tutt insieme la birra, il sesso, les trous, rr. 44-45). A Bruxelles, per guadagnare qualche soldo, il narratore e l ami- 774 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi