Classe di letteratura - volume 3B

La palombella bianca Ida appare, dopo il bombardamento, esausta e come svuotata: ha protetto istintivamente il figlio ma ora, di fronte alla perdita dei suoi miseri averi, veramente non sapeva più dove andare (rr. 102-103). Nel disorientamento, le sue reazioni sono ridotte, quasi ovattate: non capisce la semplice domanda del figlio (Useppe ripeteva a Ida una domanda incomprensibile, r. 69), o non gli sa rispondere, come isolata nell automatismo con cui ripete andiamo, andiamo via (r. 102). Senza parlare, replica con un annuire silenzioso (r. 111) o in un balbettio (r. 130) all anziana di Mandela che, impietosita, le offre un posto nel rifugio dell osteria. Al muto sbigottimento di Ida, che non sa trovare parole per consolare Useppe, il narratore contrappone la calma eloquenza della vecchia contadina: custode autorevole di una saggezza antica, che vede serenamente la morte come una sorte (r. 132) comune a tutti, la vecchia di Mandela racconta, con gravità matriarcale e senza smorfie (rr. 133-134), la fiabesca metamorfosi di Blitz in bianca palombella (rr. 135-136). Le parole e i gesti della donna, seguiti da un incantato Useppe, riconducono quell evento tragico alle eterne trasformazioni della vita: nell atmosfera improvvisamente arcaica e solenne, come di un rito o di una buona magia, la morte si presenta al bambino sorridente come una meravigliosa trasfigurazione della vita. 5. Che cosa ha fatto Ida per proteggere il figlio durante il bombardamento (più risposte possibili)? Una narrazione ottocentesca Le scelte stilistiche Lo stile narrativo del brano è caratterizzato dalla precisione delle descrizioni e dalla ricchezza dei dettagli. Ida viene rappresentata in modo oggettivo dallo sguardo esterno del narratore onnisciente: lei, maestra elementare che prima della guerra non avrebbe mai rinunciato al decoro dell abbigliamento, ora, nelle circostanze eccezionali del conflitto, scende in strada con i vestiti di casa, senza calze e con scarpe di pezza. Anche se l autrice non rinuncia a introdurre nella narrazione alcuni elementi lirici, come il discorso insieme consolatorio e fantasioso che la vecchia rurale rivolge al piccolo Useppe, e simbolici, come la contrapposizione tra i colori della morte (il nero della terra smossa e il grigio del fumo) e quelli della vita (verde, arancione e rosso vivo, r. 29, vale a dire i colori della quotidianità), con La Storia Elsa Morante si allontana dalla dimensione favolistica e memoriale delle opere precedenti, optando invece per un romanzo di saldo impianto realista, basato su un osservazione attenta del contesto storico e sociale e che si adegua ai modi e alle strutture tipici della narrativa ottocentesca. 6. Quali effetti determina la scelta dell autrice di affidare la narrazione a una voce onnisciente? La lingua e la visione del mondo Il narratore esprime il proprio affetto per Useppe attraverso l uso sovrabbondante di diminutivi e vezzeggiativi. L empatia per il piccolo giunge alla trascrizione diretta del suo linguaggio, in cui la pronuncia infantile (Lioplani, r. 14; dòndini, r. 159; vavalli, r. 159) si mescola al romanesco e all italiano regionale (mà, r. 18; mò, r. 149; ci stanno, r. 159), con effetti di comicità e di pathos al tempo stesso. Accanto alla lingua felice dell infanzia, però, abbiamo anche le parole adulte, che dicono, senza meraviglia, il duro valore economico delle cose. Ecco allora che, di fronte al caseggiato crollato, il narratore assume il punto di vista di Ida, elencando, minuziosamente, i poveri beni perduti: le suppellettili (il divanoletto e la cassapanca, rr. 91-92), gli abiti (i cappotti riadattati e le maglie d inverno, r. 93), il cibo e i denari (le dieci buste di latte in polvere, e i sei chili di pasta, e quanto restava dell ultimo stipendio del mese, rr. 94-95). In questo preciso e asciutto elenco di piccole cose, il lettore sente lo sconforto dell attonita Ida, e tutta la tragedia dei sinistrati (r. 106), gli umili e i poveri, donne e bambini, vecchie e soldati, ai quali va l addolorata compassione di chi narra. 7. Individua, nel testo, tutti i diminutivi e i vezzeggiativi riferiti a Useppe. 8. | SCRIVERE PER ESPORRE | Traccia un ritratto di Ida a partire dalle informazioni ricavabili dal brano in un testo descrittivo di circa 10 righe. | 9. SCRIVERE PER CONFRONTARE | Confronta la descrizione del bombardamento di San Lorenzo di Elsa Morante con quella del bombardamento di Adrianopoli di Filippo Tommaso Marinetti ( T2, p. 98), evidenziando le differenze sia sul piano stilistico, sia per quanto attiene alla visione ideologica dei due autori nei confronti della guerra. Scrivi un testo argomentativo di circa 30 righe. L AUTRICE / ELSA MORANTE / 755

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi