Classe di letteratura - volume 3B

ANALISI ATTIVA Pioggia di bombe I contenuti tematici La mattina del 19 luglio 1943, nel pieno della Seconda guerra mondiale, gli Alleati angloamericani bombardano Roma. Il quartiere di San Lorenzo, strategico per la presenza dello scalo ferroviario, viene pressoché completamente raso al suolo. Più della cronaca e della Storia, la letteratura restituisce il vivo senso degli eventi: il lettore, in base al racconto del narratore onnisciente, viene proiettato, insieme a Ida e Useppe, nel mezzo della tragedia. Possiamo così sentire anche noi i disperati e soffocati richiami dei sopravvissuti, come in una corte di sordomuti (rr. 68-69); vediamo, sconvolte e sgomente, figure urlanti o ammutolite (r. 84) che, prive di senno per il terrore e l angoscia, sotto l azione di un meccanismo idiota, andavano frugando o raspando con le unghie fra quei cumuli (rr. 87-88). Né il papa né il re sono riusciti a proteggere la Città eterna: in pochi istanti, la pioggia di bombe ha trasformato il ridente quartiere in un cimitero a cielo aperto dove, nel crollo delle case e delle tombe, nessuna differenza sussiste più tra i vivi e i morti. 1. Da che cosa è annunciato il bombardamento? 2. Dove riescono a trovare rifugio Ida e Useppe? Il bambino e la morte Lo sguardo del narratore si concentra sul tenero Useppe, del quale vengono registrate affettuosamente le reazioni di fronte ai tragici, e per lui incomprensibili, accadimenti. Al festoso stupore per la comparsa dei Lioplani (r. 14), segue l infantile serenità del bimbo che avverte, pur nel disastro, la presenza protettiva della madre: a lei, ben consapevole e atterrita dal pericolo, Useppe risponde con vocina quasi rassicurante (r. 19); egli sta buono, accucciato contro il corpo materno, senza mostrare paura o preoccupazione, continuando a tenere in mano la sua pallina. Al cessato allarme (r. 51), però, una misteriosa consapevolezza si insinua nel suo cuore: la vista del cavallo morto, nei pressi del cimitero, rompe qualcosa in lui, che non riesce più a trattenersi e bagna il braccio della madre. un crescendo di angoscia: l oscuro presentimento della morte si affaccia alla coscienza del bambino che, davanti alle macerie della propria casa, nello straziante richiamo al cagnolino tanto amato, dà sfogo alla propria profonda disperazione. 3. Come si comporta Useppe durante il bombardamento? 4. Ricostruisci il crescendo di dolore e angoscia di Useppe, assegnando un numero progressivo ai passi del testo. La vocina di Useppe ripeteva a Ida una domanda incomprensibile, in cui le pareva di riconoscere la parola casa: «Mà, quando torniamo a casa? . E correndo coi suoi piedini nudi verso una nube più densa di polverone, incominciò a gridare: «Bii! Biii! Biiii!! . E in quel punto, un liquido dolce e tiepido bagnò il braccio di Ida. Useppe prese a dibattersi con tanta frenesia che riuscì a svincolarsi dalle sue braccia e a scendere in terra. E trascinato via di peso, non cessava di ripetere quell unica e buffa sillaba, con voce convulsa per i singulti. E in mezzo a tutto questo, la vocina di Useppe continuava a chiamare: «Biii! Biiii! Biiiii! . Lui fremeva adesso, in una impazienza feroce. Pareva fissato in una preoccupazione che non voleva enunciare, neanche a se stesso: «mà? casa? , seguitava ostinata la sua vocina. Ma lui resisteva e si dibatteva, sviluppando una violenza inverosimile, e ripeteva il suo grido: «Biii! con una pretesa sempre più urgente e perentoria. 754 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi