Classe di letteratura - volume 3B

35 40 45 50 55 60 65 70 Al calar della sera, incomincia a dibattersi, prova a staccarsi a volo,11 e ricade, ritrovandosi qualche volta starnazzante a testa in giù, appeso alla sua catenella. Nella chiesa del porto, la più antica dell isola, vi sono delle sante di cera,12 alte meno di tre palmi,13 chiuse in teche di vetro. Hanno sottane di vero merletto, ingiallite, mantiglie14 stinte di broccatello,15 capelli veri, e dai loro polsi pendono minuscoli rosari di vere perle. Sulle loro piccole dita, di un pallore mortuario, le unghie sono accennate da un segno filiforme, rosso. Nel nostro porto non attraccano quasi mai quelle imbarcazioni eleganti, da sport o da crociera, che popolano sempre in gran numero gli altri porti dell arcipelago; vi vedrai delle chiatte16 o dei barconi mercantili, oltre alle barche da pesca degli isolani. Il piazzale del porto, in molte ore del giorno, appare quasi deserto; sulla sinistra, presso la statua di Cristo Pescatore, una sola carrozzella da nolo17 aspetta l arrivo del piroscafo di linea, che si ferma da noi pochi minuti, e sbarca in tutto tre o quattro passeggeri, per lo più gente dell isola. Mai, neppure nella buona stagione, le nostre spiagge solitarie conoscono il chiasso dei bagnanti che, da Napoli e da tutte le città, e da tutte le parti del mondo, vanno ad affollare le altre spiagge dei dintorni. E se per caso uno straniero scende a Procida, si meraviglia di non trovarvi quella vita promiscua e allegra, feste e conversazioni per le strade, e canti, e suoni di chitarra e mandolini, per cui la regione di Napoli è conosciuta su tutta la terra. I Procidani sono scontrosi, taciturni. Le porte sono tutte chiuse, pochi si affacciano alle finestre, ogni famiglia vive fra le sue quattro mura, senza mescolarsi alle altre famiglie. L amicizia, da noi, non piace. E l arrivo di un forestiero non desta curiosità, ma piuttosto diffidenza. Se esso fa delle domande, gli rispondono di malavoglia; perché la gente, nella mia isola, non ama d essere spiata nella propria segretezza. Sono di razza piccola, bruni, con occhi neri allungati, come gli orientali. E si direbbero tutti parenti fra di loro, tanto si rassomigliano. Le donne, secondo l usanza antica, vivono in clausura come le monache. Molte di loro portano ancora i capelli lunghi attorcigliati, lo scialle sulla testa, le vesti lunghe, e, d inverno, gli zoccoli, sulle grosse calze di cotone nero; mentre che d estate certune vanno a piedi nudi. Quando passano a piedi nudi, rapide, senza rumore, e schivando gli incontri, si direbbero delle gatte selvatiche o delle faine. Esse non scendono mai alle spiagge; per le donne, è peccato bagnarsi nel mare, e perfino vedere altri che si bagnano, è peccato. Spesso, nei libri, le case delle antiche città feudali, raggruppate e sparse per la valle e sui fianchi della collina, tutte in vista del castello che le domina dalla vetta più alta, sono paragonate a un gregge intorno al pastore. Così, anche a Procida, le case, da quelle numerose e fitte giù al porto, a quelle più rade su per le colline, fino ai casali18 isolati della campagna, appaiono, da lontano, proprio simili a un 11 staccarsi a volo: sollevarsi in volo. 12 sante di cera: statue di cera che raffi- gurano sante. 13 tre palmi: un palmo equivale grosso modo a venticinque centimetri, più o meno la distanza tra la punta del mignolo e del pollice in una mano aperta. 14 mantiglie: scialli ricamati che, fissati grazie a un pettine, vengono portati dalle donne spagnole per coprire il capo e le spalle. 15 broccatello: tessuto elaborato e pre- zioso, solitamente in seta e lino, con disegni in rilievo. 16 chiatte: imbarcazione a rimorchio per il trasporto di merci. 17 carrozzella da nolo: piccola carrozza a noleggio, per il trasporto delle persone. Una sorta di taxi a trazione animale. 18 casali: si intende con casale un piccolo gruppo di case contadine, in aperta campagna. 744 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA Le parole valgono starnazzare L etimo è incerto, ma il significato è chiaro: starnazzare, riferito ai gallinacei e ad altri uccelli, vuol dire agitare rapidamente e con forza le ali emettendo gridi e sollevando la terra . Si usa spesso anche in senso figurato e scherzoso per dire agitarsi , fare chiasso e confusione con grida e chiacchiere inutili . Quali altri verbi o espressioni conosci per definire quest ultimo comportamento?

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi