Dino Campana

IN BREVE Dino Campana | LA VITA | Dino Campana nasce nel 1885 a Marradi (località dell Appennino tosco-romagnolo vicina a Faenza ma in provincia di Firenze). Figlio di un maestro elementare, rivela presto un indole inquieta e una straordinaria sensibilità, ma anche alcuni segni di squilibrio mentale. Dopo il liceo a Faenza, frequenta corsi di Chimica presso l Università di Bologna e poi di Firenze. Incapace di adattarsi alla normalità borghese (per le sue stravaganze ha spesso a che fare tanto con la polizia quanto con le istituzioni psichiatriche), preferisce viaggiare, svolgendo i mestieri più diversi (fa il minatore, il fuochista sulle navi, il suonatore di organetto e persino il venditore di stelle filanti alle fiere). Si sposta tra l Italia settentrionale e la Svizzera; è a Parigi nel 1907 e in Argentina nel 1908; ripetuti sono anche i vagabondaggi in Toscana. Tra il 1913 e il 1914 frequenta i circoli fiorentini della Voce e della rivista futurista Lacerba . Dopo un tentativo fallito di arruolarsi in occasione dell entrata in guerra dell Italia, altri viaggi e una turbolenta relazione con la scrittrice Sibilla Aleramo (1916-1917), di cui resta testimonianza in un carteggio, trascorre gli ultimi anni di vita nel manicomio di Castel Pulci (vicino a Firenze), dove è ricoverato nel 1918 e dove morirà nel 1932. | LE OPERE | Testi PLUS Il canto della tenebra (Canti orfici) L invetriata (Canti orfici) Le prime testimonianze della vocazione letteraria di Campana compaiono tra il 1912 e il 1913 su alcuni fogli goliardici bolognesi. Negli anni fiorentini l autore presenta a Papini e Soffici, per averne un giudizio, un manoscritto di prose e di versi, che viene però smarrito (sarà rinvenuto tra le carte di Soffici nel 1971). Campana si trova così costretto a ricomporre i testi a memoria e li pubblica a sue spese, presso un tipografo di Marradi, nel volume Canti orfici (1914), raccolta di poesie, di prose liriche e di frammenti. Campana parte da spunti realistici per approdare a un mondo magico e misterioso. Lo stesso titolo della raccolta, Canti orfici, suggerisce un simbolismo mitologico e onirico L orfismo poetico Le liriche di Campana prendono spesso avvio da uno spunto realistico (un oggetto, un elemento della natura, un ambiente, un paesaggio), che viene però trasfigurato in una chiave visionaria, attraverso l enfatizzazione di un aspetto, di un particolare o di un colore, da cui si diparte una catena di accostamenti analogici. Lo stesso titolo della raccolta Canti orfici richiamando la figura del mitico Orfeo, capace di ammaliare con il suono della sua lira gli animali e gli altri elementi della natura rimanda all idea, tipica del Simbolismo, della poesia come arte capace di creare suggestione, evocazione, magia, sortilegio. Da qui il carattere peculiare delle liriche campaniane, caratterizzate da un andamento che si basa su intuizioni, immagini, folgorazioni improvvise (analoghe alle illuminazioni di Rimbaud) e dalla rinuncia a ogni coerenza logico-razionale e discorsiva, ancora presente nella poesia ottocentesca. L orfismo di Campana rappresenta così uno degli esiti più significativi del Decadentismo europeo. I modelli di Campana sono d Annunzio, Carducci e i Futuristi. Egli a sua volta sarà un riferimento per i poeti ermetici. Tra modelli e influssi sulle correnti successive Nutrita degli echi di un educazione letteraria che include Carducci e d Annunzio, il Decadentismo francese e il Futurismo giocoso di Palazzeschi, la produzione di Campana, per l intensità visionaria e per la suggestione del suo linguaggio analogico, avrà largo influsso sulla poesia italiana successiva, in particolare sull Ermetismo (di cui il poeta è considerato un precursore) e, per l atteggiamento di radicale opposizione agli istituti letterari della tradizione, sulle generazioni di poeti formatesi dopo gli anni Sessanta (la Neoavanguardia). 72 / DALLA PRIMA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi