Classe di letteratura - volume 3B

questa una straordinaria definizione di che cosa sia, o meglio dovrebbe essere, un intellettuale: una persona attenta, partecipe della vita collettiva (sul piano sociale, civile, politico), impegnata e coraggiosa. Ma in Italia polemizza Pasolini il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili (rr. 67-68): agli intellettuali si richiede per lo più di occuparsi di cultura in senso alto , e dunque generico, mentre ogni sconfinamento nel campo politico viene visto quasi come un tradimento; ma in tal modo il loro è un mandato falsamente alto e nobile, in realtà servile (rr. 70-71), in quanto succube del potere che concede un limitato raggio d azione. 2. Che relazione dovrebbe esserci, secondo Pasolini, tra intellettuali e potere? 3. A proposito del suo ruolo di scrittore, Pasolini parla di immaginazione e di finzione (r. 45) e si autodefinisce inventore di storie: in che modo tali qualità possono contribuire alla sua denuncia? e quello dei politici Eppure c è qualcun altro che sa quei nomi, oltre a Pasolini, e che, a differenza di lui, possiede anche prove o quanto meno indizi. Lo scrittore si riferisce ai giornalisti e ai politici. Nei confronti di questi ultimi in particolare quelli dei partiti, anzi del principale partito di opposizione, il Pci l attacco dello scrittore è molto duro: in Italia l opposizione è così vasta e forte, da essere un potere essa stessa (r. 77); così essa «si identifica con un altro potere: che è tuttavia sempre potere . Di conseguenza gli uomini politici di tale opposizione non possono non comportarsi anch essi come uomini di potere (rr. 79-80). L accusa al Partito comunista italiano, insomma, è quella di consociativismo e, in definitiva, di omertà. la parola 4. Quale altra categoria, oltre a quella dei politici, è accusata di omertà e perché? 5. Che differenza c è, secondo Pasolini, tra verità politica e pratica politica (r. 89)? Quale ti sembra il giudizio morale dello scrittore su tale distinguo? 6. Quale sarebbe, secondo Pasolini, il vero colpo di Stato (r. 116)? La solennità del periodare CONSOCIATIVISMO/ Sistema di governo in cui si attua, tramite diversi tipi di compromesso, una convergenza tra partiti di maggioranza e partiti di opposizione, e prassi politica che consiste nella collaborazione tra partiti diversi per una comune gestione del potere, da cui ciascuno trae un proprio interesse. Le scelte stilistiche Lo stile del brano è solenne, come se a parlare fosse una sorta di profeta o di pubblico accusatore, che non teme di dichiarare a chi lo ascolta verità scomode e sgradevoli. In tale direzione vanno le ripetizioni, a partire dall anafora della frase Io so, che si ripresenta per ben undici volte all inizio di altrettanti capoversi consecutivi. Tale modulo iterativo contribuisce a sottolineare, in un modo che vuole essere perentorio e indiscutibile, l autorevolezza e l attendibilità dello scrittore, il quale rivendica per sé un ruolo di denuncia sul terreno politico e sociale: è come se al lettore non fosse più lecito dubitare in merito a verità proclamate quasi da una cattedra o da un pulpito laico. 7. Pasolini struttura il suo pezzo in una serie di paragrafi brevi e brevissimi: che senso ha, secondo te, questa scelta? 8. Individua nel brano i termini che afferiscono al gergo tecnico della politica. 9. | SCRIVERE PER ARGOMENTARE | Nella nostra analisi abbiamo riflettuto sulla definizione pasoliniana di intellettuale. Ti sembra che nella società di oggi, in Italia e più in generale nel mondo, esistano figure simili? Se sì, chi sono? Se no, per quale motivo a tuo avviso non si trovano? Scrivi un testo di circa 30 righe. L AUTORE / PIER PAOLO PASOLINI / 717

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi