Una vita violenta

IN BREVE I «ragazzi di vita sono giovani nati e vissuti in un ambiente sociale privo di certezze: non c è la sicurezza del lavoro, ma neanche quella della casa e della famiglia. Gli adulti so no ostili, abbrutiti dalla fatica e dalle frustrazioni; il rapporto tra le generazioni è segnato da una sorda e rancorosa ostilità reciproca. In assenza del cerchio protettivo degli affetti, i ragaz zi sono costretti a crescere in fretta, a imparare presto ad arrangiarsi, a vivere di espedienti. Ragazzi di vita può essere letto secondo diverse chiavi di lettura. un romanzo picaresco per la capacità dei personaggi di arrangiarsi vivendo alla giornata; è un romanzo di formazione, perché Riccetto cresce e matura; è un romanzo sociale per l ambientazione nelle borgate. Le interpretazioni Ragazzi di vita è stato letto in vari modi, dando origine a interpre tazioni tra loro discordanti. Una prima chiave di lettura è quella legata alla tradizione della narrativa picaresca: la provvisorietà materiale, l instabilità morale, la capacità di improv visare soluzioni ai problemi concreti che di volta in volta si presentano, la soggezione agli istinti primari della fame, del sonno, del sesso, la gioia di vivere all aria aperta, per le strade, il gusto per una libertà scelta e rivendicata come la propria condizione naturale, la tenden za a trasgredire l etica sociale e religiosa (con il furto, la truffa, la prostituzione) sono tutte caratteristiche che i ragazzi pasoliniani hanno in varia misura in comune con i picari del Siglo de Oro spagnolo. Un altra chiave di lettura è quella del romanzo di formazione: il Riccetto cresce, e crescendo matura, sebbene tale maturazione non sia vista con occhio positivo da Pasolini, che la interpreta come sinonimo di corruzione, di perdita di quell innocenza infantile che rendeva speciale il personaggio. Si tratta dunque di una formazione che è piuttosto, per così dire, una deformazione. Quella di Riccetto peraltro è una maturazione tutta partico lare. Non segue le tappe tradizionali della pedagogia borghese, con i suoi luoghi e le sue istituzioni: la famiglia, la scuola, la Chiesa. invece una formazione che avviene tramite una sorta di pedagogia della strada , fatta della capacità di sfruttare le occasioni che si presentano, occasioni spesso criminali, visto che il lavoro non è contemplato tra le pos sibilità: lavorare significherebbe rinunciare irrimediabilmente alla propria libertà, sentita co me il bene più prezioso, anzi forse proprio l unico che si possiede. Una terza chiave di lettura è quella del romanzo sociale. In effetti la rappresentazione delle borgate offre uno spaccato decisamente istruttivo delle realtà di povertà e di emargi nazione su cui all epoca le istituzioni e l opinione pubblica preferivano tenere gli occhi chiu si. Il processo per oscenità che Pasolini dovette affrontare per questo libro era legato pro babilmente anche al fastidio che una fascia della borghesia provava nel vedere raccontata apertamente una realtà di indigenza e degrado che era più comodo fingere di non vedere. Soprattutto nei dialoghi, la parlata è spesso gergale, scandita da interiezioni e non priva di trivialità. Lo stile Lo stile del romanzo si muove efficacemente fra italiano e dialetto, quest ulti mo utilizzato soprattutto (ma non solo) nei dialoghi. Non si tratta tanto dell utilizzo di una lingua letterariamente documentata (il romanesco di poeti come Belli o Trilussa), quanto di quella tipica di una certa malavita di quartiere, un lessico gergale contaminato dai dialetti del Sud della recente migrazione interna. , insomma, il romanaccio , il romanesco par lato nelle borgate: una lingua ridotta all essenziale, fatta spesso di interiezioni e carat terizzata da un esteso ricorso al turpiloquio. Tale lingua non è solo documento umano, ma precisa scelta di poetica, già oltre il Neorealismo. | UNA VITA VIOLENTA | Una vita violenta mette in scena la parabola ideologica del protagonista, un altro ragazzo vissuto ai margini della società. Coscienza di classe Più lineari sono la struttura e la trama del romanzo Una vita violenta (1959), storia della presa di coscienza di classe da parte di un ragazzo di borgata, Tommaso Puzzilli, che acquista consapevolezza politica passando attraverso la successiva ade sione ad alcuni dei principali partiti degli anni Cinquanta: prima il Movimento sociale, poi la Democrazia cristiana e infine il Partito comunista. Sarà proprio in virtù dell adesione agli ideali solidaristici del comunismo sembra volerci dire l autore tra le righe che il ragazzo, 688 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi