Classe di letteratura - volume 3B

la sua attenzione si sofferma su oggetti che non appartengono al mondo della natura, è per estrapolarli dal contesto in cui si trovano e riconnetterli a una dimensione più umana. quanto avviene con la pietanziera: da oggetto-simbolo dell operaio di fabbrica che non può permettersi un pasto servito caldo o il ritorno a casa durante la pausa pranzo (siccome casa sua è lontana e ad andarci a mezzogiorno perde tempo, rr. 22-23), essa si muta, agli occhi di Marcovaldo, in una scatola magica, in un ghiotto portagioie che nasconde e conserva i sapori del desco familiare (r. 20). Infine, la pietanziera risulta il tramite grazie al quale dare e ricevere un imprevista felicità, derivante dal piacevole scambio culinario tra Marcovaldo e il bambino (che gusta il cibo proibito, quella salsiccia che a casa sua non si mangia mai). 4. Individua nel testo gli elementi da cui si può intuire lo status socioeconomico del bambino. 5. Sia Marcovaldo sia il bambino vedono nel cibo il riflesso dei loro desideri e della loro immaginazione (per il primo la frittura di cervella è come un cumulo di nuvole, r. 71, per il secondo la salsiccia sembra una biscia, r. 76). Si può dire che le pietanze diventino una metafora dell essere altrove, del desiderare una vita diversa? Peché? L oscillare tra entusiasmo e delusione Tuttavia, le speranze del manovale si infrangono continuamente contro una realtà ben più amara. Nonostante l entusiasmo suscitato dalla pietanziera, questo oggetto umile e anonimo non può che confermare la propria inadeguatezza rispetto ai sogni di un uomo ingenuo, ingannato e deluso dal suo stesso sguardo. Così, se nella prima parte del racconto l umore di Marcovaldo oscilla più volte tra l euforia per le gioie contenute nel recipiente e la delusione di trovarvi delle vivande intorpidite (r. 14), la tristezza del mangiare freddo (r. 19) e il disappunto per il sapore metallico comunicato ai cibi dall alluminio (r. 35), nella seconda parte la felicità per l inattesa svolta dovuta all incontro con il bambino viene bruscamente interrotta dall arrivo della governante, che riporta i due personaggi al posto che spetta loro. 6. Il piacere che Marcovaldo pensa di ricavare dalla pietanziera è unicamente culinario o riguarda anche altro? A quali pensieri lo conduce il sapore del cibo? Slanci lirici e ironia 7. Le scelte stilistiche Nel brano predomina un tono colloquiale e ricco di venature ironiche, cui fanno da contrappunto brevi slanci lirici subito raffreddati dall inserzione di particolari prosaici, che svelano le miserie della vita. Ciò accade, per esempio, quando il narratore descrive il tentativo messo in atto da Marcovaldo di operare una comunione tra uomo e natura: le foglie rosse e lucide che cadono dagli alberi gli fanno da salvietta; le bucce di salame vanno a cani randagi che non tardano a divenirgli amici; e le briciole di pane le raccoglieranno i passeri, un momento che nel viale non passi nessuno (rr. 26-29). L inizio apparentemente banale (Le gioie di quel recipiente tondo e piatto chiamato «pietanziera consistono innanzitutto nell essere svitabile, rr. 1-2) dà luogo, in realtà, a un geniale accostamento di immagini tra l atto di svitare il coperchio della pietanziera e l acquolina in bocca di chi, per una sorta di riflesso istintivo, preavverte le gioie del palato. Questo avvio permette al narratore di caricare il lettore (oltre che Marcovaldo) di aspettative che, dopo un gioco di alternanze fra sogni e disillusioni, precipiteranno definitivamente (non solo in senso metaforico, dato che la pietanziera finirà con il rotolare sul marciapiede). Calvino ha definito le storie di Marcovaldo come una «divagazione comico-melanconica in margine al neorealismo . possibile quindi pensare che Calvino abbia una visione negativa della vita moderna ? Argomenta la tua risposta in un testo di circa 30 righe. | SCRIVERE PER ARGOMENTARE | L AUTORE / ITALO CALVINO / 635

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi