Classe di letteratura - volume 3B

80 85 90 95 100 lica con una forchetta d argento tutta ornata, e l uomo gli diede la pietanziera colla forchetta di stagno. Così si misero a mangiare tutti e due: il bambino al davanzale e Marcovaldo seduto su una panchina lì di fronte, tutti e due leccandosi le labbra e dicendosi che non avevano assaggiato mai un cibo così buono. Quand ecco, alle spalle del bambino compare una governante colle mani sulle anche. Signorino! Dio mio! Che cosa mangia? Salciccia! fa il bambino. E chi gliel ha data? Quel signore lì, e indicò Marcovaldo che interruppe il suo lento e diligente mastichio d un boccone di cervello. Butti via! Cosa sento! Butti via! Ma è buona E il suo piatto? La forchetta? Ce l ha il signore e indicò di nuovo Marcovaldo che teneva la forchetta in aria con infilzato un pezzo di cervello morsicato. Quella si mise a gridare: Al ladro! Al ladro! Le posate! Marcovaldo s alzò, guardò ancora un momento la frittura lasciata a metà, s avvicinò alla finestra, posò sul davanzale piatto e forchetta, fissò la governante con disdegno, e si ritrasse. Sentì la pietanziera rotolare sul marciapiede, il pianto del bambino, lo sbattere della finestra che veniva richiusa con mal garbo. Si chinò a raccogliere pietanziera e coperchio. S erano un po ammaccati; il coperchio non avvitava più bene. Cacciò tutto in tasca e andò al lavoro. ANALISI ATTIVA Una struttura narrativa comica I contenuti tematici L episodio qui proposto e le altre diciannove storie che hanno per protagonista Marcovaldo presentano una struttura narrativa tipica del comico, che ripete in modo quasi identico un medesimo modello: quello proprio delle comiche cinematografiche o delle narrazioni a vignette dei giornalini per l infanzia (non a caso la prima edizione del libro era corredata dalle illustrazioni di Sergio Tofano, il creatore del Signor Bonaventura, celeberrimo eroe del Corriere dei Piccoli ). Come spesso accade nel libro, anche qui lo schema della storia segue una struttura bipartita: in un primo momento viene descritto ciò che Marcovaldo fa abitualmente e che costituisce la norma delle sue giornate di alienato uomo di fatica (viene cioè raccontato come egli sia solito consumare il pranzo contenuto nella pietanziera); su questa base di azioni consuetudinarie si innesta poi l avventura vera e propria (lo scambio di pietanze tra Marcovaldo e il bambino). 1. Quale punto di vista prevale nel paragrafo iniziale? 2. Qual è la prima gioia procurata dalla pietanziera? 3. A che cosa servono i primi colpi di forchetta dati da Marcovaldo al cibo? L oggetto pietanziera Lo sguardo di Marcovaldo ignora i segni distintivi della città, preferendo soffermarsi sugli indizi che mostrano una residua presenza della natura, come il ciclico mutare delle stagioni (Se è d autunno e c è sole, sceglie i posti dove arriva qualche raggio, rr. 25-26). Se 634 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi