Classe di letteratura - volume 3B

130 135 Gli uomini con le forche, che credevano ormai d avere in mano i ladri di frutta, se li videro scappare per l aria come uccelli. Li inseguirono, correndo insieme ai cani latranti, ma dovettero aggirare la siepe, poi il muro, poi in quel punto del torrente non c erano ponti, e per trovare un guado persero tempo ed i monelli erano lontani che correvano. Correvano come cristiani, con i piedi per terra. Sui rami c era rimasto solo mio fratello. Dov è finito quel saltimpalo12 con le ghette? si chiedevano loro, non vedendoselo più davanti. Alzarono lo sguardo: era là che rampava per gli olivi. Ehi, tu, cala dabbasso, ormai non ci pigliano! Lui non calò, saltò tra fronda e fronda, da un olivo passò a un altro, sparì alla vista tra le fitte foglie argentee. 12 saltimpalo: piccolo uccello passeriforme il cui nome deriva dall espressione saltare in palo (cioè su pali o rami). Le parole valgono ghette Le ghette sono delle gambiere basse di stoffa, abbottonate da un lato, che si adattano sopra le scarpe; usate un tempo nell abbigliamento maschile, specialmente come segno di raffinata eleganza, sono ancora adottate, in tessuti particolarmente resistenti, nelle divise degli allievi di accademie navali e aeronautiche e nell equipaggiamento degli alpinisti. Conosci invece il vocabolo che indica le soprascarpe impermeabili di gomma, indossate per difendere i piedi dall umidità? DENTRO IL TESTO Il paradiso perduto: il mondo di Cosimo I contenuti tematici Il brano presenta, in apertura, la descrizione dello spazio in cui si svolgono le vicende: una sorta di paradiso perduto , quello della riviera ligure un tempo totalmente ricoperta da una splendida e rigogliosa vegetazione, fitta di frutteti e di boschi, con le chiome degli alberi che creano un mondo parallelo, alternativo a quello terreno. In questa natura aggrovigliata e tortuosa, nella quale ha preso dimora, Cosimo vive la sua prima avventura, indicando a un branco di ladruncoli di frutta, inseguiti dai contadini, come mettersi in salvo fuggendo sugli alberi. Tra avventura e riflessione L episodio proietta il lettore in una dimensione picaresca, che risulta fondamentale nel romanzo. Fughe e inseguimenti si susseguono continuamente in un universo labirintico, dominato dall avventura e dal succedersi freneticamente ariostesco di imprevisti e peripezie. Allo stesso tempo, si delineano da subito le caratteristiche di Cosimo: egli è curioso e desideroso di conoscere, ed è spinto a infrangere le ingiunzioni familiari (r. 74) per cercare qualcosa che gli appare ancora indefinito. A guidarlo nell impresa di dominare il nuovo mondo arboreo è la capacità di analizzare la situazione e di trovare sempre una soluzione razionale agli ostacoli che gli si presentano e che si frappongono alla realizzazione dei suoi desideri. Il protagonista è ritratto come un solitario osservatore della vita umana che, pur essendo separato dalla società, non rinuncia a conoscerne i meccanismi, a illustrarne pregi e difetti, a mettere al servizio del prossimo le proprie esperienze. Grazie allo sguardo panoramico di cui può godere dall alto, Cosimo finisce per capire il mondo che lo circonda meglio di coloro che si trovano a terra, sebbene questo potenziamento della propria coscienza sia pagato con l esclusione dalla vita di comunità. Una disobbedienza rigorosa Il barone rampante può essere in tal modo assimilato a un contestatore intellettuale, la cui disobbedienza è di qualità superiore più raffinata, più drastica e più determinata in confronto a quella dei ladri di frutta con le loro bravate. Il rigore della volontà di Cosimo è simboleggiato qui dalla destrezza e dalla pertinacia con cui egli riesce a guadagnare la via dei rami, anche quando altri, considerati esperti (cioè i ladruncoli), desistono. del resto Calvino stesso, nel presentare il romanzo, ad affermare che la prima lezione da trarre dal libro è che «la disobbedienza acquista un senso solo quando diventa una disciplina morale più rigorosa e ardua di quella a cui si ribella . 628 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi