Classe di letteratura - volume 3B

115 120 125 la bocca della canna contro lo zigomo fino a farsi male, e sentire il cerchio di ferro con dentro il vuoto dove nascono gli spari. A staccare l arma dalla tempia, di botto, forse il risucchio dell aria farà esplodere un colpo: no, non esplode. Ora si può mettere la canna in bocca e sentire il sapore sotto la lingua. Poi, cosa più paurosa di tutte, portarla agli occhi e guardarci dentro, nella canna buia che sembra fonda come un pozzo. Una volta Pin ha visto un ragazzo che s era sparato in un occhio con un fucile da caccia, mentre lo portavano all ospedale: aveva un gran grumo di sangue su mezza faccia, e l altra mezza tutta puntini neri della polvere. Ora Pin ha giocato con la pistola vera, ha giocato abbastanza: può darla a quegli uomini che gliel hanno chiesta, non vede l ora di darla. Quando non l avrà più sarà come se non l avesse rubata e il tedesco avrà un bell andare in bestia con lui, lui lo potrà di nuovo prendere in giro. DENTRO IL TESTO Il mondo adulto e la prospettiva straniante del bambino Il fiabesco e il favoloso La focalizzazione dal basso I contenuti tematici In tutto il romanzo Pin ha a che fare con il mondo dei grandi : la sorella, i soldati tedeschi, i frequentatori dell osteria, gli uomini del distaccamento partigiano del Dritto (il comandante del gruppo di ribelli cui giungerà Pin). Il brano mostra come da questo rapporto il bambino sviluppi sentimenti e atteggiamenti contrastanti: da un lato, l attrazione per i misteri e per le prodezze che, a suo vedere, appartengono soltanto all universo adulto; dall altro, la diffidenza verso un ambiente che non gli riconosce alcun ruolo e, allo stesso tempo, la paura di compiere davvero quel gesto (il furto della pistola) che lo proietterebbe direttamente all altezza degli uomini dell osteria, in una condizione di parità nei loro confronti. Pin è convinto che gli adulti percepiscano la realtà con grande sicurezza e vivano la vita come un meccanismo perfetto e immodificabile; lui, al contrario, immerso in una dimensione infantile, stravolge la percezione delle cose, ingrandisce i particolari a discapito della visione generale, adatta gli eventi alla propria capacità di comprensione per collocarli nel campo del meraviglioso. Nella seconda parte del brano, in particolare, si assiste a una trasposizione delle coordinate spazio-temporali e di quelle psicologiche in un atmosfera favolosa e ambigua. Non a caso le strategie narrative adottate fanno diretto riferimento ai meccanismi che Vladimir Propp (1895-1970, linguista russo autore del fondamentale saggio Morfologia della fiaba, 1928) aveva individuato nelle fiabe russe di magia: ci sono l Eroe (Pin), l Antagonista (il tedesco), l Aiutante (la sorella di Pin che, indirettamente, agevola il bambino nel rubare la pistola distraendo l Antagonista), il Mandante (gli uomini dell osteria), la Prova da superare, ossia l Iniziazione (il furto), e l ottenimento dell Oggetto magico (la pistola, appunto). Tuttavia il ricorso alla dimensione fiabesca non si risolve mai, per Calvino, in meccanica applicazione di regole generali, che anzi vengono spesso disattese. Il superamento della prova, per esempio, non appianerà la situazione: Pin non entrerà di diritto nel mondo degli adulti e la pistola stessa non verrà neppure esibita ai loro occhi, finendo anzi nelle mani del traditore Pelle. Allo stesso modo la sorella, che avrebbe potuto vestire i panni dell Aiutante, si dimostrerà in realtà un personaggio negativo, da affiancare all Antagonista e forse da punire, alla fine, con la morte. Le scelte stilistiche Per descrivere l esperienza collettiva della guerra, Calvino sceglie di adottare una focalizzazione dal basso: è il punto di vista di Pin, un bambino che vede e interpreta il mondo con una prospettiva diversa da quella degli adulti. Per ottenere tale ottica, l autore ricorre ad accorgimenti stilistici ben individuabili in questo brano, come l uso preponderante del tempo presente, che genera un livellamento prospettico delle azioni (per ben dodici volte compare l avverbio di tempo ora, come se le azioni, invece di distribuirsi in un arco diacronico, fossero magicamente compresenti), e una sintassi che presenta caratteri pro- L AUTORE / ITALO CALVINO / 621

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi