Classe di letteratura - volume 3B

La narrativa italiana del secondo Novecento LE PAROLE CHIAVE [ ] Storia Alla Storia, anche a quella recente, guardano molti autori, per comprendere o per alludere al presente parlando di fatti e figure del passato (Tomasi di Lampedusa, Sciascia, Eco), ma anche per ritrovare le proprie personali radici (Tomasi di Lampedusa, Meneghello). Quando Storia e contemporaneita coincidono, gli autori prediligono spesso la forma del giallo per descrivere una realta di difficile decifrazione, intricata e inestricabile (Sciascia, Eco). Denuncia sociale I mutamenti politico-sociali in atto nel secondo dopoguerra, con il progressivo dissolversi della civilta contadina e l avvento dirompente del sistema industriale, sono avvertiti con disagio da molti scrittori che in vario modo nei loro lavori ne denunciano le contraddizioni: la disumanita della societa dei consumi, con i suoi ritmi produttivi sempre piu alienanti (Bianciardi, Meneghello, poeti e scrittori del Gruppo 63), la corruzione del potere e gli intrecci tra politica e criminalita (Sciascia). Sperimentalismo Piu che sulla denuncia sociale, la Neoavanguardia, e in particolare gli scrittori del Gruppo 63, fonda la sua poetica sull abbandono dei moduli narrativi tradizionali a cui contrappone un programmatico sperimentalismo. Anche autori che non si riconoscono nella Neoavanguardia o che se ne sono allontanati si dedicano alla sperimentazione linguistica che per esempio prende le forme del pastiche in Eco e Meneghello. Nell autore del Nome della rosa la sperimentazione linguistica si estende alla contaminazione postmoderna di diversi generi letterari. IL GENERE / LA NARRATIVA ITALIANA DEL SECONDO NOVECENTO / 603

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi