Classe di letteratura - volume 3B

35 40 45 50 55 60 65 70 dall altro sportello che l autista aveva lasciato aperto, cominciarono a scendere. In apparente indolenza, voltandosi indietro come a cercare la distanza giusta per ammirare i campanili, si allontanavano verso i margini della piazza e, dopo un ultimo sguardo, svicolavano. Di quella lenta raggera di fuga8 il maresciallo e i carabinieri non si accorgevano. Intorno al morto stavano ora una cinquantina di persone, gli operai di un cantiere-scuola9 ai quali non pareva vero di aver trovato un argomento così grosso da trascinare nell ozio delle otto ore. Il maresciallo ordinò ai carabinieri di fare sgombrare la piazza e di far risalire i viaggiatori sull autobus: e i carabinieri cominciarono a spingere i curiosi verso le strade che intorno alla piazza si aprivano, spingevano e chiedevano ai viaggiatori di andare a riprendere il loro posto sull autobus. Quando la piazza fu vuota, vuoto era anche l autobus; solo l autista e il bigliettaio restavano. «E che , domandò il maresciallo all autista, «non viaggiava nessuno oggi? . «Qualcuno c era , rispose l autista con faccia smemorata. «Qualcuno , disse il maresciallo, «vuol dire quattro cinque sei persone: io non ho mai visto questo autobus partire, che ci fosse un solo posto vuoto . «Non so , disse l autista, tutto spremuto nello sforzo di ricordare, «non so: qualcuno, dico, così per dire; certo non erano cinque o sei, erano di più, forse l autobus era pieno Io non guardo mai la gente che c è: mi infilo al mio posto e via Solo la strada guardo, mi pagano per guardare la strada . Il maresciallo si passò sulla faccia una mano stirata dai nervi. «Ho capito , disse, «tu guardi solo la strada; ma tu , e si voltò inferocito verso il bigliettaio, «tu stacchi i biglietti, prendi i soldi, dài il resto: conti le persone e le guardi in faccia E se non vuoi che te ne faccia ricordare in camera di sicurezza, devi dirmi subito chi c era sull autobus, almeno dieci nomi devi dirmeli Da tre anni che fai questa linea, da tre anni ti vedo ogni sera al caffè Italia: il paese lo conosci meglio di me . «Meglio di lei il paese non può conoscerlo nessuno , disse il bigliettaio sorridendo, come a schermirsi da un complimento. «E va bene , disse il maresciallo sogghignando, «prima io e poi tu: va bene Ma io sull autobus non c ero, ché ricorderei uno per uno i viaggiatori che c erano: dunque tocca a te, almeno dieci devi nominarmeli . «Non mi ricordo , disse il bigliettaio, «sull anima di mia madre, non mi ricordo; in questo momento di niente mi ricordo, mi pare che sto sognando . «Ti sveglio io ti sveglio , s infuriò il maresciallo, «con un paio d anni di galera ti sveglio , ma s interruppe per andare incontro al pretore che veniva. E mentre al pretore riferiva sulla identità del morto e la fuga dei viaggiatori, guardando l autobus, ebbe il senso che qualcosa stesse fuori posto o mancasse: come quando una cosa viene improvvisamente a mancare alle nostre abitudini, una cosa che per uso o consuetudine si ferma ai nostri sensi e più non arriva alla mente, ma la sua assenza genera un piccolo vuoto smarrimento, come una intermitten- 8 raggera di fuga: è come se i passegge- ri, allontanandosi dall autobus in diverse direzioni, disegnassero i raggi di una circonferenza. 9 cantiere-scuola: un cantiere didattico per l apprendimento del mestiere. Le parole valgono pretore Pretore è una parola dal sapore antico, perché questa figura oggi non esiste più, essendo stata abolita dall ordinamento giudiziario italiano nel 1998. Prima di tale riforma, il pretore (vocabolo che viene da una carica presente nell antica Roma) era un magistrato con competenza territoriale ben delimitata ed estesa all ambito sia civile che penale. Sapresti indicare il significato della locuzione giornalistica pretore d assalto? IL GENERE / LA NARRATIVA ITALIANA DEL SECONDO NOVECENTO / 591

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi