Classe di letteratura - volume 3B

IN BREVE litica. Il romanzo ha come protagonista un ufficiale dei carabinieri, il capitano Bellodi, ex partigiano emiliano, che cerca di far luce sull assassinio di un piccolo imprenditore edile, Salvatore Colasberna. I suoi sforzi per incastrare i sicari e i loro mandanti sono però continuamente ostacolati da complicità e menzogne, mentre il quadro si complica a seguito di un secondo omicidio, quello del confidente Parrineddu. Il giorno della civetta è un giallo atipico: in omaggio alle norme della narrativa di genere, il libro si apre con la descrizione dell omicidio mafioso che dà avvio alla vicenda, ma dopo poche pagine il lettore è sostanzialmente informato della risoluzione del caso; tutto il romanzo è perciò dedicato alla ricerca di prove con cui incriminare i responsabili dell omicidio e all individuazione delle ragioni che li hanno spinti a uccidere. Le indagini, tuttavia, si concluderanno in un nulla di fatto: i veri colpevoli a partire dal mandante, don Mariano Arena, potente capomafia del circondario verranno scagionati grazie alla protezione di amici potenti (deputati, ministri, alti prelati) pronti a fornire loro gli alibi necessari. Sciascia è autore di romanzi-inchiesta basati su documenti d archivio e relativi a fatti accaduti in Sicilia nel Seicento, nel Settecento e nell Ottocento. La storia è raccontata in funzione del presente, per ritrovarne analogie e insegnamenti. Fra Storia e attualità L attenzione per l attualità si coniuga in Sciascia con l interesse per la Storia. Diverse sue opere sono infatti basate su documenti d archivio, come avviene per Il Consiglio d Egitto (1963), ambientato nella Sicilia del Settecento, per Morte dell inquisitore (1964), che si svolge nel Seicento, e per il saggio I pugnalatori (1976), ricostruzione di un complotto organizzato a Palermo nel 1862 per restaurare il dominio dei Borbone. La Storia è però rivissuta in funzione del presente: sullo sfondo di accadimenti passati, rievocati con precisione documentaria, Sciascia fa muovere personaggi effettivamente esistiti come se fossero personaggi d invenzione, ma allo stesso tempo li fa agire secondo dinamiche assimilabili alla società contemporanea più che alla realtà storica, alludendo, attraverso i loro rapporti reciproci, allo scontro tra le forze politiche e sociali attuali. Non si tratta dunque di opere di erudizione: il presente è sempre il punto di riferimento e la dimensione di impegno che Sciascia ritiene strettamente legata al proprio lavoro di scrittore non viene mai meno. In un opera del 1977, Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia, egli riflette sul proprio ruolo di intellettuale nelle file del Partito comunista italiano, mentre con il pamphlet politico L affaire Moro (1978) si interroga sulle ragioni e sulla dinamica del sequestro e dell assassinio del presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, forse con la silenziosa connivenza di alcuni apparati statali. Al decennio successivo risale invece un famoso articolo, apparso sul Corriere della Sera del 10 gennaio 1987 con il titolo I professionisti dell antimafia, in cui Sciascia denuncia un uso spregiudicato, da parte di politici e magistrati, dei meriti acquisiti nel contrasto alla criminalità organizzata. L intervento genera un acceso dibattito, nel quale lo scrittore, da anni ritenuto una voce autorevole della lotta contro la mafia, viene accusato di gettare discredito su coloro che si trovano impegnati in prima linea in una battaglia difficile e rischiosa. In realtà, mostrando senso critico e lungimiranza, egli intendeva soprattutto mettere in guardia dai pericoli di una lotta alla mafia che, facendosi retorica e autocelebrativa, rischia di perdere di vista la necessità di operare sempre con strategie concrete e nell ambito dello Stato di diritto. Sono stati realizzati film a partire da opere di Sciascia: A ciascuno il suo, Il giorno della civetta, Todo modo, Cadaveri eccellenti. Le versioni cinematografiche La popolarità di Sciascia ha avuto grande risonanza anche grazie alle riduzioni cinematografiche dei suoi libri: fra gli altri, da A ciascuno il suo e Il giorno della civetta sono stati tratti gli omonimi film diretti rispettivamente da Elio Petri (1967) e Damiano Damiani (1968); da Il contesto è derivato Cadaveri eccellenti (1976) di Francesco Rosi, mentre è stato ancora Petri a dirigere, nel 1976, la versione di Todo modo per il grande schermo. IL GENERE / LA NARRATIVA ITALIANA DEL SECONDO NOVECENTO / 589

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi