Classe di letteratura - volume 3B

IN BREVE Un romanzo poliziesco che non si chiude con la risoluzione del caso può essere letto come la rappresentazione e insieme la metafora del caos che domina la realtà, un garbuglio inestricabile in cui non si possono rintracciare le cause dei fatti che accadono. Approfondisci LETTURA CRITICA di Gian Carlo Roscioni Roma per un viaggio d affari, al suo ritorno constata la sparizione di denaro e di gioielli. Durante il confronto tra Balducci e Valdarena, nel testamento della vittima si legge che al secondo spettano soldi e gioielli di famiglia, che più tardi vengono ritrovati nella sua abitazione. Convocato in commissariato e interrogato, l uomo spiega di aver ricevuto quei beni preziosi in dono dalla defunta affinché fosse spinto a sposarsi e ad avere figli, di cui Liliana, frustrata dalla propria mancata maternità, avrebbe potuto godere affettivamente. Le indagini proseguono con altre deposizioni e testimonianze, fino ai funerali della donna. Si apprende del suo morboso attaccamento per le domestiche, che Liliana considerava come una sorta di surrogato dei figli mancanti e nei confronti delle quali era estremamente generosa. Da questo momento le indagini si spostano oltre i confini della città e sono coinvolti altri personaggi, in una matassa sempre più inestricabile di sospetti e mezze verità. Alla fine però il commissario Ingravallo non approda ad alcuna certezza e l assassinio resta impunito. Oltre i limiti del giallo Nei primi capitoli il Pasticciaccio appare davvero come un tipico romanzo poliziesco, ma l intreccio non giunge a una conclusione logica. La vicenda non può infatti essere risolta in quanto la realtà è troppo articolata e complessa per essere decifrata con un analisi condotta mediante un pensiero coerente. Il mondo è caos, è disordine, è un intricato insieme di bene e male, un gomitolo di storie, persone e cose che si intersecano, senza che sia possibile trovarne il bandolo. Ecco allora che la classica indagine investigativa dei romanzi gialli non è consentita, o quantomeno si rivela un processo inefficace, incapace di dare un significato netto e inequivocabile agli eventi. Così nel Pasticciaccio trova il suo compimento tutta l elaborazione filosofica di Gadda: la mancata conclusione della vicenda e il fallimento dell inchiesta sono metafora dell inadeguatezza degli schemi che pretendono di definire univocamente la vita. Le vicende dell esistenza umana non possono essere spiegate come effetto di una causa, ma come esito di una serie di cause, o meglio di concause, che insieme, e in modo ingarbugliato, contribuiscono al manifestarsi di quell effetto. Gli elementi linguistici Le scelte linguistiche svolgono un ruolo molto importante nel romanzo, più che come mero aspetto formale, in quanto strumento per avvicinarsi alla realtà. Nel Pasticciaccio lo scrittore offre una grande prova di pastiche, incentrato sul romanesco e su altri dialetti. Racconto italiano di ignoto del Novecento Scritto tra il 1924 e 1925 e pubblicato postumo nel 1983, è un romanzo incompiuto: delle tre «sinfonie , ovvero parti, previste dallo scrittore, solo la prima assume un aspetto definito. Il racconto degli intrecci amorosi tra alcune coppie di giovani serve all autore per descrivere l Italia che sta per scivolare nella dittatura: un paese in crisi, lacerato dagli scontri tra socialisti e fascisti. Le altre opere di Gadda sono racconti o brevi prose, tutte pubblicate dopo lunghe revisioni dell autore. I racconti e gli scritti vari La tormentosa incapacità di portare a compimento opere di ampio respiro ha fatto sì che la gran parte degli scritti di Gadda sia costituita da brevi prose e racconti, a cui si aggiungono diari, saggi e altri scritti, difficilmente classificabili. Ricordiamo qui La Madonna dei filosofi (1931); Il castello di Udine (1934); L Adalgisa (19381943), 10 racconti che narrano la Milano dell autore; il Giornale di guerra e di prigionia (1955-56), diario dell esperienza di soldato nella Prima guerra mondiale; Accoppiamenti giudiziosi (1963), raccolta di 19 racconti e infine Eros e Priapo (Da furore a cenere), opera scritta fra il 1944 e il 1945 ma pubblicata solo nel 1967. Lo scritto fa i conti dal punto di vista storico e personale con Mussolini e con il fascismo. IL GENERE / LA NARRATIVA ITALIANA DEL SECONDO NOVECENTO / 561

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi