Carlo Emilio Gadda

IN BREVE Carlo Emilio Gadda | LA VITA | VIDEO La vita di Carlo Emilio Gadda L ingegner Gadda Carlo Emilio Gadda è il figlio primogenito di Francesco Ippolito, un industriale tessile e Adele Lehr, insegnante di origini ungheresi. Nato a Milano nel 1893, trascorre nella città lombarda «un infanzia tormentata e un adolescenza anche più dolorosa , a causa delle condizioni economiche della famiglia, rese precarie dai pessimi investimenti del padre. Carlo Emilio sconta le conseguenze di queste ristrettezze, poiché vorrebbe approfondire gli studi letterari, ma la madre gli impone di iscriversi alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano, che a suo giudizio offre maggiori opportunità di lavoro. Allo scoppio della guerra si arruola negli Alpini e viene fatto prigioniero in Germania. L esperienza del conflitto e la morte del fratello minore in uno scontro aereo gli procurano una profonda depressione, da cui non guarirà mai completamente. La guerra e la morte del fratello Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Gadda si arruola volontario negli Alpini, con l intento di dare un senso alla sua vita. Tuttavia l esperienza della guerra si rivela subito durissima: partecipa in prima linea anche alla disastrosa battaglia di Caporetto e nell ottobre del 1917 viene fatto prigioniero e trasferito in Germania. Rientrato a casa nel 1919, apprende della morte dell amato fratello Enrico, precipitato con il suo velivolo durante uno scontro aereo. un altro trauma, che si aggiunge ai sacrifici patiti fino ad allora e che lo getta in uno stato di depressione profonda, da cui non si riprenderà mai del tutto. Finita la guerra riprende gli studi e nel 1920 si laurea in Ingegneria. La professione di ingegnere che intraprende non lo soddisfa, tanto che insegna anche matematica e fisica al liceo Parini di Milano. La vita da ingegnere: gli anni del fascismo Il ritorno alla vita normale non si rivela semplice; ciononostante, Gadda riesce a riprendere gli studi e a laurearsi in Ingegneria elettrotecnica nel 1920, oltre a intraprendere studi filosofici. Per gli impegni legati alla sua professione viaggia molto, sia in Italia sia all estero e dal 1922 al 1924 vive in Argentina. Desideroso di abbandonare la professione di ingegnere, al rientro studia filosofia e contemporaneamente si impiega come docente di matematica e fisica al liceo classico Parini di Milano, dove lui stesso aveva studiato. Le necessità economiche lo costringono però a proseguire ancora con il vecchio lavoro che svolgerà fino al 1931. Trasferitosi nel 1925 a Roma, dove svolge attività anche per conto del Vaticano, Gadda assiste con crescente disgusto alle cerimonie e ai riti del fascismo trionfante, a cui pure aveva inizialmente aderito. Sono anni fondamentali per l ispirazione dello scrittore: a questo periodo risalgono infatti la stesura della Meditazione milanese e della Meccanica e la pubblicazione delle prime raccolte di racconti. Nel 1936 un altro grande motivo di depressione per Gadda è la morte della madre, e il tema del dolore è dominante nel romanzo La cognizione del dolore. Nel 1957 pubblica Quer pasticciaccio brutto de via Merulana. La morte della madre e la Seconda guerra mondiale Nell aprile del 1936 muore la madre Adele, un evento che lo lascia «in un grande dolore e in una disperata solitudine . Dolore e senso di colpa lo attanagliano e saranno il tema portante del romanzo La cognizione del dolore, pubblicato a puntate sulla rivista Letteratura fra il 1938 e il 1941. Abbandonata la professione di ingegnere per dedicarsi totalmente alla letteratura, Gadda si trasferisce nel 1940 a Firenze, dove pubblica la prima versione del romanzo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, uscito in cinque puntate sulla rivista Letteratura (1946). Gli ultimi anni: dal successo al volontario esilio romano Nel 1950 Gadda torna a Roma, assunto alla Rai: qui lavora come giornalista fino al 1955, quando si licenzia per potersi dedicare interamente alla stesura definitiva del Pasticciaccio, che esce in volume nel 1957 riscuotendo un grande successo di critica e di pubblico. Ormai famoso, ma stanco e infastidito dalla notorietà, lo scrittore si chiude in uno scontroso e angosciato isolamento, occupandosi della riedizione di romanzi e scritti pubblicati in precedenza. Muore a Roma nel 1973, a ottant anni. 558 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi