Classe di letteratura - volume 3B

110 115 120 125 130 135 cravatte, l odore di alcuni cuoi macerati, l aspetto ridente, l aspetto voluttuoso di alcune donne incontrate, quella intravista ancora ieri alla stazione di Catania, mescolata alla folla col suo vestito marrone da viaggio e i guanti di camoscio che era sembrata cercare il suo volto disfatto dal di fuori dello scompartimento insudiciato. Che gridio di folla. «Panini gravidi! . «Il Corriere dell Isola! . E poi quell anfanare29 del treno stanco senza fiato E quell atroce sole all arrivo, quei sorrisi bugiardi, l eromper via delle cateratte 30 Nell ombra che saliva si provò a contare per quanto tempo avesse in realtà vissuto: il suo cervello non dipanava più il semplice calcolo: tre mesi, venti giorni, un totale di sei mesi, sei per otto ottantaquattro quarantottomila Si riprese. «Ho settantatré anni, all ingrosso ne avrò vissuto, veramente vissuto, un totale di due tre al massimo . E i dolori, la noia, quanto erano stati? Inutile sforzarsi a contare: tutto il resto: settant anni. Sentì che la mano non stringeva più quella dei nipoti. Tancredi si alzò in fretta ed uscì Non era più un fiume che erompeva da lui, ma un oceano, tempestoso, irto di spume e di cavalloni sfrenati 31 Doveva aver avuto un altra sincope32 perché si accorse a un tratto di esser disteso sul letto: qualcuno gli teneva il polso: dalla finestra il riflesso spietato del mare lo accecava; nella camera si udiva un sibilo: era il suo rantolo ma non lo sapeva; attorno vi era una piccola folla, un gruppo di persone estranee che lo guardavano fisso con un espressione impaurita: via via li riconobbe: Tancredi, Concetta, Angelica, Francesco-Paolo, Carolina, Fabrizietto; chi gli teneva il polso era il dottor Cataliotti; credette di sorridere a questo per dargli il benvenuto ma nessuno poté accorgersene: tutti, tranne Concetta, piangevano; anche Tancredi che diceva: «Zio, zione caro! . Fra il gruppetto ad un tratto si fece largo una giovane signora: snella, con un vestito marrone da viaggio ad ampia tournure,33 con un cappellino di paglia ornato da un velo a pallottoline che non riusciva a nascondere la maliosa avvenenza34 del volto. Insinuava una manina inguantata di camoscio fra un gomito e l altro dei piangenti, si scusava, si avvicinava. Era lei, la creatura bramata da sempre che veniva a prenderlo: strano che così giovane com era si fosse arresa a lui; l ora della partenza del treno doveva esser vicina. Giunta faccia a faccia con lui sollevò il velo e così, pudica ma pronta ad esser posseduta, gli apparve più bella di come mai l avesse intravista negli spazi stellari.35 Il fragore del mare si placò del tutto. 29 anfanare: arrancare. 30 l eromper via delle cateratte: il venir meno della vista per lo svenimento. 31 Non era più cavalloni sfrenati: la metafora sta a indicare la vita che abbando- na il corpo del principe. 32 sincope: perdita transitoria della coscienza provocata dal mancato afflusso di sangue al cervello. 33 ad ampia tournure: di linea ampia. 34 maliosa avvenenza: bellezza incan- tatrice. 35 negli spazi stellari: metafora per indicare la sua immaginazione. DENTRO IL TESTO Il senso di morte imminente I contenuti tematici All offuscamento dei sensi che, nell approssimarsi della fine, accompagna la progressiva perdita di controllo del principe sulla realtà che lo circonda, fa da contrasto la descrizione, resa con un realismo impietoso, dei dettagli sgradevoli sui quali si fissa l attenzione allucinata del personaggio (il tanfo delle peluches mal spolverate; le ombre delle diecine di scarafaggi; i ricordi tenaci delle orine vecchie e diverse, rr. 4-7). IL GENERE / LA NARRATIVA ITALIANA DEL SECONDO NOVECENTO / 555

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi