Le opere

IN BREVE facoltà di Lettere, le lezioni di Arturo Graf, e inizia a collaborare con giornali e riviste. Intrattiene in questo periodo un rapporto sentimentale con la poetessa Amalia Guglielminetti, celebre al tempo per i suoi versi sensuali e audaci. Minato dalla tubercolosi (le cui prime avvisaglie erano comparse già nel 1904), compie nel 1912 un viaggio in India, nel tentativo di alleviare i sintomi della malattia, che però si rivelerà inutile: muore a Torino nel 1916. | LE OPERE | Testo PLUS La signorina Felicita ovvero la felicità (I colloqui) Gozzano esordisce nel 1907 con la raccolta di poesie La via del rifugio, a cui segue, nel 1911, I colloqui, la sua opera più importante. Nel 1914 compare una raccolta di fiabe, I tre talismani; un altra raccolta, La principessa si sposa, uscirà postuma nel 1917. Postumi verranno pubblicati anche Verso la cuna del mondo (1917), il resoconto letterariamente trasfigurato del suo viaggio in India, e i due volumi di novelle L altare del passato (1918) e L ultima traccia (1919). Va ricordato, infine, un poemetto didascalico incompiuto dal titolo Le farfalle (anche noto come Epistole entomologiche). La critica vede in Gozzano il primo interprete della poesia contemporanea. Egli recupera e rielabora la tradizione letteraria attraverso la parodia, l ironia e lo scherno. Gozzano postmoderno Spesso si pensa a Gozzano come a un poeta un po rétro e polveroso : è l immagine che lui stesso, in parte, ha contribuito a divulgare. Eppure, la critica ha da tempo messo in luce il suo ruolo di primo piano nella storia letteraria italiana del Novecento, come iniziatore della poesia contemporanea. Altri poeti che verranno di lì a poco (Ungaretti, Montale, Saba) saranno senza dubbio più innovativi sul piano dei moduli espressivi, ma Gozzano, rivisitando e talora parodiando la tradizione in maniera divertita e scanzonata, fa da apripista alle esperienze successive, soprattutto a quelle più sperimentali. Quest attitudine a mettersi in vivace rapporto con la tradizione precedente è stata definita postmoderna . La postmodernità di Gozzano si esprime, secondo il critico Giuseppe Zaccaria, nel «rifiuto di ogni idea della poesia come intuizione pura o espressione immediata del sentimento e nella messa in primo piano invece di una tecnica compositiva scaltra e raffinata, che attraverso le citazioni assorbe e rinnova tendenze diverse all interno di un sistema poetico nutrito di molteplici letture. Per Gozzano la letteratura risulta a tal punto connaturata all esistenza che il suo approccio alla tradizione, al contempo malinconico e ironico, devoto e critico, tende talvolta al plagio. Letteratura e ironia Nella poesia italiana del primo Novecento non c è forse un autore più letterato di Gozzano. Egli legge e si appropria di tutto il patrimonio poetico precedente: da Dante a Petrarca, da Ariosto a Leopardi, fino all amatoodiato d Annunzio. Proprio per questo, Gozzano è stato accusato di plagio nei confronti dei molti autori che tornano nei suoi versi (in virtù di una memoria, peraltro, non sempre involontaria). Ma quest accusa travisa i termini della questione: guardare la realtà attraverso la letteratura è l unica modalità di approccio al reale che Gozzano conosca. Guido Gozzano e la madre nella villa Il Meleto, residenza estiva della famiglia, ad Agliè (Torino). IL GENERE / LA POESIA ITALIANA DEL PRIMO NOVECENTO / 51

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi