Classe di letteratura - volume 3B

IN BREVE aspirazione all ordine e alla stabilità che, nel clima di riflusso politico e sociale seguito al primo dopoguerra, condurrà il fascismo al potere. La rivista si rifà alla tradizione classica, in particolar modo al Leopardi delle Operette morali. Il programma della rivista e i modelli di riferimento Gli intenti dei letterati della Ronda emergono in modo chiaro dal Prologo, una sorta di manifesto di poetica comparso nel 1919 sul primo numero della rivista a firma di Vincenzo Cardarelli: «Ci sostiene la sicurezza di avere un nostro modo di leggere e di rimettere in vita ciò che sembra morto. [ ] Seguitare a servirsi con fiducia di uno stile defunto non vorrà dire per noi altro che realizzare delle nuove eleganze, perpetuare insomma, insensibilmente, la tradizione della nostra arte. E questo stimeremo esser moderni alla maniera italiana . Come già nel caso della Voce , anche gli animatori e i protagonisti della Ronda risultano assai diversi fra loro per retroterra culturale e temperamento, ma sono accomunati proprio dall intento maturato dopo l esperienza della Voce da cui essi stessi in parte provengono di un ritorno alla tradizione classica. Il loro programma di restaurazione estetica e stilistica si riallaccia alla grande tradizione classicistica della letteratura italiana, che aveva avuto in Carducci il suo ultimo autorevole rappresentante, rifiutando invece gli esiti poetici più recenti del Simbolismo e del Decadentismo. Il modello di riferimento, in particolare, è Giacomo Leopardi (1798-1837), soprattutto il Leopardi prosatore delle Operette morali, nelle quali essi vedono l ideale di una moderna letteratura italiana fondata sulla tradizione e un mirabile esempio di una prosa insieme poetica e riflessiva, che si accorda con il loro gusto di scrittori portati più al saggio che alla narrativa. Questa tendenza neoclassicista , tra l altro, mostra affinità anche con la poetica dell espressione pura e dell arte come elaborazione tecnica e riflessione critica che aveva il suo maggior rappresentante nel poeta francese Paul Valéry (1871-1945). Gli intellettuali della Ronda scelgono di occuparsi esclusivamente di letteratura, forse per tenersi a distanza dal fascismo. La tendenza al disimpegno Tale atteggiamento ha in seguito suscitato le critiche di chi ha visto nel movimento rondesco i segni di una sterile involuzione culturale, caratterizzata da una chiusura nazionalistica e autarchica. Anche la volontà di ritorno all ordine è stata valutata come una scelta di disimpegno politico e civile, compiuta nel momento in cui in Italia lo scontro ideologico e sociale si faceva più acceso e si ponevano le basi per l instaurazione del regime dittatoriale. Per molto tempo La Ronda è stata considerata come ha scritto il critico Enzo Siciliano «l Aventino della letteratura , in riferimento all astensione dai lavori parlamentari, nei mesi seguenti al delitto Matteotti (giugno 1924-gennaio 1925), dei partiti di opposizione al governo Mussolini. Come l azione dei deputati antifascisti era risultata inefficace nel contrastare il consolidamento del potere mussoliniano, così l atteggiamento degli intellettuali rondeschi, chiusi nella torre d avorio della letteratura, non avrebbe dato alcun contributo nel contrastare la china antidemocratica su cui il paese era ormai incamminato. Va detto però che il fatto di restringere i loro interessi alla dimensione esclusivamente letteraria rappresenta già di per sé, per i letterati della Ronda , una scelta di campo. La loro posizione per lo più neutrale, infatti, può essere interpretata come una volontà di non aderire al fascismo, come sarà, di lì ad alcuni anni, per le analoghe posizioni dei poeti ermetici. Nel gruppo ci sono soprattutto autori di prosa: Cecchi, Baldini e Bacchelli. Cardarelli, altro importante membro del gruppo, è invece un poeta. Prosatori e poeti I principali membri del gruppo sono soprattutto prosatori: il fiorentino Emilio Cecchi (1884-1966), autore di interventi di critica letteraria e di costume (ricordiamo per esempio la sua raccolta di elzeviri Pesci rossi, 1920); il romano Antonio Baldini (1889-1962), giornalista culturale in quegli anni assai noto; il bolognese Riccardo Bacchelli (1891-1985), romanziere che riprende in opere originali il modello del venerato IL GENERE / LA POESIA ITALIANA DEL PRIMO NOVECENTO / 49

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi