Classe di letteratura - volume 3B

intre cci CINEMA figure umane, Umberto D. (1952) è la storia di un impiegato in pensione, così povero da non poter pagare l affitto della camera in cui vive, e che dopo lo sfratto medita il suicidio. Spiega De Sica: «La tragedia di questi personaggi, esclusi da un mondo che hanno tuttavia contribuito a costruire, è una tragedia che si nasconde nella rassegnazione e nel silenzio, ma che esplode a volte in manifestazioni impressionanti o spinge a spaventosi suicidi. La decisione di morire presa da un giovane è certamente cosa grave, ma che dire del suicidio d un vecchio, d un essere già naturalmente vicino alla morte? . Luchino Visconti (1906-1976) S Un fotogramma di Miracolo a Milano (1951) di De Sica. (il titolo è l italianizzazione dell inglese shoe-shine, lustrascarpe ) vivono di espedienti nella Roma distrutta dalla guerra, e finiscono in riformatorio. De Sica ritrae la miseria e le aspirazioni dei giovani del tempo, testimoniando il bisogno di un profondo rinnovamento della società; poco apprezzato in Italia, Sciuscià vince l Oscar come miglior film straniero. Avvalendosi ancora di attori non professionisti, nel 1948 De Sica gira Ladri di biciclette, al cui protagonista viene rubata la bicicletta che gli è indispensabile per mantenere il lavoro appena trovato. La cinepresa segue il personaggio nella sua affannosa ricerca fino all epilogo, quando l uomo, ormai disperato, tenta di rubare una bicicletta: la folla lo blocca ma poi, mossa da pietà, lo lascia andare. Perfetta espressione di poetica del quotidiano e di senso di solidarietà umana, il film vale a De Sica un altro Oscar. Un Neorealismo favoloso ispira invece Miracolo a Milano (1951), affettuosa descrizione delle miserie di una baraccopoli; con uno stile trasognato e funambolico, De Sica elogia il valore della bontà e gli umili, che rifiutano le regole inique della società e s involano a cavallo delle scope in cerca di «un regno dove buongiorno vuol dire veramente buongiorno . Conferma della straordinaria sensibilità con cui De Sica ritrae le Liberamente tratto dal romanzo Il postino suona sempre due volte di James Cain, Ossessione (1943) di Visconti narra un torbido triangolo amoroso che sfocia in un delitto passionale e porta alla rovina i due amanti omicidi, ed è considerato il film precursore del Neorealismo: commentando questo ritratto di una provincia inquieta, popolata da un umanità sensuale in lotta per soddisfare istinti irrefrenabili, il montatore del film Mario Serandrei è il primo a parlare di Neorealismo. In La terra trema (1948) Visconti rilegge con sensibilità contemporanea l universo dei Malavoglia, interpretandone le vicende in chiave di lotta di classe: se la rivolta individuale contro le ingiustizie fallisce, resta la speranza di una ribellione collettiva che cambi la società. Nel 1951 gira Bellissima, in cui una popolana iscrive la sua bambina a un concorso per un film, sognando che diventi una piccola stella. Visconti rappresenta il cinema come un mondo falso e corrotto, in un Italia ammaliata dal divismo. Accusato di abbandono del Neorealismo, Visconti dichiara che il termine ha «raccolto uomini, artisti che credevano che la poesia nascesse dalla realtà. Era un punto di partenza. Mi sembra che cominci a diventare una assurda etichetta che si è attaccata come un tatuaggio e che invece di designare un metodo, un momento, diventa una limitazione totale, una regola . 480 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA W Clara Calamai e Massimo Girotti in Ossessione (1943) di Luchino Visconti.

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi