Classe di letteratura - volume 3B

ANALISI ATTIVA La natura umana I contenuti tematici Oggi e qui (r. 4) afferma con desolazione Levi non ci possiamo porre obiettivi complicati, perché per noi deportati la questione è più semplice (r. 3): non si tratta, infatti, di progettare il futuro, ma solo di arrivare a primavera (r. 4), di mangiare e giungere a sera nonostante gli stenti. Con oggettività, il narratore osserva il comportamento degli esseri umani brutalmente ridotti al semplice istinto di conservazione: la privazione del necessario mette in luce, infatti, le proprietà della sostanza umana (r. 2), vale a dire la nuda natura dell uomo, che si rivela spietata e crudele tanto più è impegnata nella lotta per la sopravvivenza (come si vede per gli ammirevoli e terribili ebrei di Salonicco, ormai veterani del campo, o per Felicio, che ha già fronteggiato l orrore a Birkenau e sente il feroce entusiasmo di essere ancora vivo). 1. All inizio del brano, Levi definisce gli ebrei di Salonicco ammirevoli e terribili (rr. 19-20). Inserisci nella tabella tutti gli aggettivi, le azioni, le espressioni che si riferiscono a questo gruppo di prigionieri, inserendoli nell una o nell altra colonna. Ammirevoli perché... La Torre di Babele Terribili perché... Mentre il cielo sereno annuncia la stagione più mite, lo sterminato intrico di ferro, di cemento, di fango e di fumo (r. 39) della Buna, dove nulla è vivo se non macchine e schiavi (rr. 42-43), simboleggia la negazione della speranza e il trionfo dell insensatezza. Qui perfino capire è arduo, tanto arduo quanto assolutamente vitale: un ordine frainteso, un informazione non colta, un istruzione ignorata possono, infatti, condurre a conseguenze tragiche e, spesso, alla morte. Nel lager regna una totale confusione linguistica, in cui convivono il tedesco, il francese, l italiano, il polacco, l ungherese, il russo, l inglese: lingue amiche e nemiche si giustappongono e si contaminano in un idioma discorde che parla di dolore e di sopraffazione. La mescolanza dei linguaggi viene presentata attraverso il mito biblico di Babele: all antica torre, costruzione innalzata dall arroganza umana per la conquista dei cieli, viene paragonata la superba e inutile Torre del Carburo, al centro della Buna. Superba perché il lager ne è la prova è stata eretta dal disprezzo di Dio e degli uomini (r. 57) in nome del sogno demente (r. 56) della superiorità razziale. Inutile perché (chi scrive lo sa bene) la fabbrica non è mai entrata in funzione e gli schiavi, morti in moltitudine nella sua costruzione, sono dunque morti invano. Per questo, la torre è vibrante d odio e l odio, contro la bestemmia di pietra (r. 61) che essa rappresenta, viene rivendicato dal narratore come una maledizione legittima, in un raro passo di incandescente indignazione. 2. Quando il cielo diventa sereno, i prigionieri possono vedere, in lontananza, una fila di colline basse, verdi di foreste (r. 33). Questo paesaggio, però, non è per loro un segno di speranza, ma una fonte di angoscia: perché? 3. La Buna, la grande fabbrica, è descritta come una città, ma morta e disumana, infatti... Completa la tabella. I suoi colori sono... Le strade e gli edifici... I fiumi... 464 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA Il terreno... I suoi abitanti...

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi