Classe di letteratura - volume 3B

110 115 120 125 130 135 140 danza davanti agli occhi la pasta asciutta che avevamo appena cucinata, Vanda, Luciana, Franco30 ed io, in Italia al campo di smistamento,31 quando ci è giunta la notizia che all indomani saremmo partiti per venire qui; e stavamo mangiandola (era così buona, gialla, solida) e abbiamo smesso, noi sciocchi, noi insensati: se avessimo saputo! E se ci dovesse succedere un altra volta Assurdo; se una cosa è certa al mondo, è bene questa: che non ci succederà un altra volta. Fischer,32 l ultimo arrivato, cava di tasca un involto, confezionato con la minuzia degli ungheresi, e dentro c è mezza razione di pane: la metà del pane di stamattina. ben noto che solo i Grossi Numeri33 conservano in tasca il loro pane; nessuno di noi anziani è in grado di serbare il pane per un ora. Varie teorie circolano per giustificare questa nostra incapacità: il pane mangiato a poco per volta non si assimila del tutto; la tensione nervosa necessaria per conservare il pane, avendo fame, senza intaccarlo, è nociva e debilitante in alto grado; il pane che diviene raffermo perde rapidamente il suo valore alimentare, per cui, quanto prima viene ingerito, tanto più risulta nutriente; Alberto34 dice che la fame e il pane in tasca sono addendi35 di segno contrario, che si elidono automaticamente a vicenda e non possono coesistere nello stesso individuo; i più, infine, affermano giustamente che lo stomaco è la cassaforte più sicura contro i furti e le estorsioni. Moi, on m a jamais volé mon pain! 36 ringhia David37 battendosi lo stomaco concavo: ma non può distrarre gli occhi da Fischer che mastica lento e metodico, dal fortunato che possiede ancora mezza reazione alle dieci del mattino: sacré veinard, va!38 Ma non soltanto a causa del sole oggi è un giorno di gioia: a mezzogiorno una sorpresa ci attende. Oltre al rancio normale del mattino, troviamo nella baracca una meravigliosa marmitta39 da cinquanta litri, di quelle della Cucina della Fabbrica, quasi piena. Templer40 ci guarda trionfante: questa organizzazione 41 è opera sua. Templer è l organizzatore ufficiale del nostro Kommando: ha per la zuppa dei Civili42 una sensibilità squisita, come le api per i fiori. Il nostro Kapo, che non è un cattivo Kapo, gli lascia mano libera, e con ragione: Templer parte seguendo piste impercettibili, come un segugio, e ritorna con la preziosa notizia che gli operai polacchi del Metanolo,43 a due chilometri di qui, hanno avanzato quaranta litri di zuppa perché sapeva di rancido,44 o che un vagone di rape sta incustodito sul binario morto della Cucina di Fabbrica. Oggi i litri sono cinquanta, e noi siamo quindici, Kapo e Vorarbeiter45 compresi. Sono tre litri a testa; uno lo avremo a mezzogiorno, oltre al rancio normale, e per gli altri due, andremo a turno nel pomeriggio alla baracca, e ci saranno 30 Vanda, Luciana, Franco: Vanda Maestro e Luciana Nissim erano torinesi, e amiche di gioventù di Primo Levi. Franco Sacerdoti era napoletano, e divenne amico di Levi nel campo di smistamento di Fossoli. Vanda e Franco non tornarono da Auschwitz. 31 campo di smistamento: il campo di Fossoli (frazione del comune di Carpi, in provincia di Modena), dove venivano concentrati gli ebrei italiani destinati ad Auschwitz. 32 Fischer: un deportato il cui nome compare qui per la prima volta. 33 Grossi Numeri: il numero tatuato sull avambraccio sinistro dei deportati è crescente per ordine d arrivo: i Grossi Numeri, dunque, sono i deportati più recenti e, pertanto, più inesperti della vita nel campo. 34 Alberto: deportato italiano, amico della voce narrante. 35 addendi: elementi da sommare. 36 Moi, on m a jamais volé mon pain: tradotto dal francese, sta per Io, nessuno mi ha mai rubato il pane . 37 David: un altro deportato. già comparso nei capitoli precedenti. 38 sacré veinard, va: tradotto dal francese, sta per Tu, dannato fortunato . 39 marmitta: grande pentola di uso militare. 40 Templer: è già comparso nei capitoli precedenti. 462 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA 41 organizzazione: Levi usa questo termi- ne, e il verbo organizzare , per indicare le attività e i traffici, formalmente proibiti ma essenziali per la sopravvivenza, di ruberie e scambi nascosti di generi necessari. 42 Civili: negli impianti industrial del campo lavorano anche maestranze civili, non solo prigionieri. 43 Metanolo: alcol metilico prodotto negli impianti industriali del campo. 44 rancido: tipico sapore, pungente e acido, dei grassi alimentari deteriorati. 45 Vorarbeiter: in tedesco, caposquadra .

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi