Classe di letteratura - volume 3B

35 40 45 50 55 60 65 nente, familiare e incongruo, il campanile di Auschwitz (qui, un campanile!) e tutto intorno i palloni frenati dello sbarramento.10 I fiumi della Buna11 ristagnavano nell aria fredda, e si vedeva anche una fila di colline basse, verdi di foreste: e a noi si è stretto il cuore, perché tutti sappiamo che là è Birkenau, che là sono finite le nostre donne, e presto anche noi vi finiremo: ma non siamo abituati a vederlo. Per la prima volta ci siamo accorti che, ai due lati della strada, anche qui i prati sono verdi: perché, se non c è il sole, un prato è come se non fosse verde. La Buna no: la Buna è disperatamente ed essenzialmente opaca e grigia. Questo sterminato intrico di ferro, di cemento, di fango e di fumo che è la negazione della bellezza. Le sue strade e i suoi edifici si chiamano come noi, con numeri e lettere, o con nomi disumani e sinistri. Dentro al suo recinto non cresce un filo d erba, e la terra è impregnata dei succhi velenosi del carbone e del petrolio, e nulla è vivo se non macchine e schiavi: e più quelle di questi. La Buna è grande come una città; vi lavorano, oltre ai dirigenti e ai tecnici tedeschi, quarantamila stranieri, e vi si parlano quindici o venti linguaggi. Tutti gli stranieri abitano in vari Lager, che alla Buna fanno corona: il Lager dei prigionieri di guerra inglesi, il Lager delle donne ucraine, il Lager dei francesi volontari, e altri che non conosciamo. Il nostro Lager (Judenlager, Vernichtungslager, Kazett)12 fornisce da solo diecimila lavoratori, che vengono da tutte le nazioni d Europa; e noi siamo gli schiavi degli schiavi, a cui tutti possono comandare, e il nostro nome è il numero che portiamo tatuato sul braccio e cucito sul petto. La Torre del Carburo,13 che sorge in mezzo alla Buna e la cui sommità è raramente visibile in mezzo alla nebbia, siamo noi che l abbiamo costruita. I suoi mattoni sono stati chiamati Ziegel, briques, tegula, cegli, kamenny, bricks, téglak,14 e l odio li ha cementati; l odio e la discordia, come la Torre di Babele, e così noi la chiamiamo: Babelturm, Bobelturm;15 e odiamo in essa il sogno demente di grandezza dei nostri padroni, il loro disprezzo di Dio e degli uomini, di noi uomini. E oggi ancora, così come nella favola antica,16 noi tutti sentiamo, e i tedeschi stessi sentono, che una maledizione, non trascendente17 e divina, ma immanente18 e storica, pende sulla insolente compagine,19 fondata sulla confusione dei linguaggi ed eretta a sfida del cielo come una bestemmia di pietra. Come diremo, dalla fabbrica di Buna, attorno a cui per quattro anni i tedeschi si adoperarono, e in cui noi soffrimmo e morimmo innumerevoli, non uscì mai un chilogrammo di gomma sintetica. Ma oggi le eterne pozzanghere,20 su cui trema un velo iridato di petrolio, riflet- 10 palloni frenati dello sbarramento: si- stema di difesa contro le incursioni aeree, costituito da palloni aerostati ancorati a terra da cavi metallici e posti a distanza ravvicinata per impedire il passaggio di aeroplani a bassa quota. 11 I fiumi della Buna: come tutti gli impianti industriali, la Buna necessitava di grandi quantità di acqua per il suo funzionamento, ricavata dai corsi d acqua della zona. 12 Judenlager, Vernichtungslager, Kazett: parole tedesche: la prima sta per campo degli ebrei , la seconda per campo di sterminio , la terza è una parola composta dalla pronuncia tedesca delle due lettere KZ, iniziali di Konzentrations-Zentrum, cioè campo di concentramento. 13 Carburo: carburo di calcio, sostanza chimica necessaria per la fabbricazione della gomma sintetica. 14 Ziegel, briques, tegula, cegli, kamenny, bricks, téglak: la parola mattone viene riportata nelle diverse lingue parlate nel campo di concentramento. 15 Babelturm, Bobelturm: Torre di Babele in tedesco: il primo termine è esatto; il secondo è alterato nella scrittura. 16 nella favola antica: nel mito di Babele, narrato nella Bibbia. 17 trascendente: soprannaturale. 18 immanente: naturale, materiale. 19 insolente compagine: arrogante struttura. 20 eterne pozzanghere: perché, visto il clima, non si asciugano mai. 460 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA Le parole valgono iridato Essendo l iride l arcobaleno, iridato vuol dire che ha i colori dell iride o, più genericamente, variopinto con riflessi mobili e cangianti : in quest ultimo caso si può anche dire iridescente. La trota iridata, o trota arcobaleno, è il nome di una specie di trota (Salmo irideus) caratterizzata da scaglie iridescenti. Nel linguaggio dello sport, la maglia iridata è una maglia bianca attraversata in senso orizzontale da una fascia con i colori dell iride assegnata al corridore ciclista vincitore d un campionato del mondo. In quest ultima accezione, specie nel lessico giornalistico, l aggettivo iridato può anche essere sostantivato per indicare un corridore ciclista campione del mondo. Formula una frase che lo contenga in tale forma.

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi