T3 - Una giornata ad Auschwitz

Una giornata ad Auschwitz / T3 / Primo Levi, Se questo è un uomo / Dentro un ingranaggio infernale / Il terribile viaggio, durato cinque giorni, verso il Nord dell Europa, nei gelidi vagoni di legno senza acqua e senza servizi igienici, è terminato: Levi è arrivato al campo di concentramento ( Raccontare la Shoah, T2, p. 493). Ora, per non soccombere, bisogna imparare tempestivamente le complesse e insensate norme che regolano la vita del lager. Il brano, tratto dal secondo capitolo del libro, intitolato Sul fondo, descrive la topografia di Auschwitz e presenta l inumana routine di privazioni e immani fatiche cui sono quotidianamente sottoposti i deportati. 5 10 15 20 25 30 Abbiamo ben presto imparato che gli ospiti del Lager sono distinti in tre categorie: i criminali, i politici1 e gli ebrei. Tutti sono vestiti a righe, sono tutti H ftlinge,2 ma i criminali portano accanto al numero, cucito sulla giacca, un triangolo verde; i politici un triangolo rosso; gli ebrei, che costituiscono la grande maggioranza, portano la stella ebraica,3 rossa e gialla. Le SS ci sono sì, ma poche, e fuori del campo, e si vedono relativamente di rado: i nostri padroni effettivi sono i triangoli verdi, i quali hanno mano libera su di noi, e inoltre quelli fra le due altre categorie che si prestano ad assecondarli: i quali non sono pochi. Ed altro ancora abbiamo imparato, più o meno rapidamente, a seconda del carattere di ciascuno; a rispondere Jawohl ,4 a non fare mai domande, a fingere sempre di avere capito. Abbiamo appreso il valore degli alimenti; ora anche noi raschiamo diligentemente il fondo della gamella5 dopo il rancio, e la teniamo sotto il mento quando mangiamo il pane per non disperderne le briciole. Anche noi adesso sappiamo che non è la stessa cosa ricevere il mestolo di zuppa prelevato dalla superficie o dal fondo del mastello,6 e siamo già in grado di calcolare, in base alla capacità dei vari mastelli, quale sia il posto più conveniente a cui aspirare quando ci si mette in coda. Abbiamo imparato che tutto serve; il fil di ferro, per legarsi le scarpe; gli stracci, per ricavarne pezze da piedi; la carta, per imbottirsi (abusivamente) la giacca contro il freddo. Abbiamo imparato che d altronde tutto può venire rubato, anzi, viene automaticamente rubato non appena l attenzione si rilassa; e per evitarlo abbiamo dovuto apprendere l arte di dormire col capo su un fagotto fatto con la giacca, e contenente tutto il nostro avere, dalla gamella alle scarpe. Conosciamo già in buona parte il regolamento del campo, che è favolosamente complicato. Innumerevoli sono le proibizioni: avvicinarsi a meno di due metri dal filo spinato; dormire con la giacca, o senza mutande, o col cappello in testa; servirsi di particolari lavatoi e latrine che sono nur f r Kapos 7 o nur f r Reichsdeutsche ,8 non andare alla doccia nei giorni prescritti, e andarci nei giorni non prescritti; uscire di baracca con la giacca sbottonata, o col bavero rialzato; portare sotto gli abiti carta o paglia contro il freddo; lavarsi altrimenti9 che a torso nudo. 1 politici: cioè i detenuti per motivi politici. 2 H ftlinge: parola tedesca che significa prigionieri . 3 stella ebraica: la stella a sei punte, detta di Davide, che i prigionieri ebrei del campo di concentramento dovevano portare come segno distintivo. 4 Jawhol: avverbio tedesco che significa sì , sissignore . 5 gamella: recipiente di latta utilizzato dai soldati per mangiare. 6 mastello: recipiente in legno dalla forma conica. 7 nur f r Kapos: significa solo per i Ka- po in tedesco. Kapo (pronunciato con la o accentata) è il nome del detenuto scelto come capo di un gruppo di prigionieri. 8 nur f r Reichsdeutsche: significa solo per i cittadini tedeschi . 9 altrimenti: in modo diverso. LA CORRENTE / IL NEOREALISMO / 455

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi