Classe di letteratura - volume 3B

115 Non successe niente, come niente successe negli otto giorni e nelle otto notti che seguirono. Accadde solo che i borghesi ebbero campo25 d accorgersi che i partigiani erano per lo più bravi ragazzi e che come tali avevano dei brutti difetti, e che in materia di governo civile i repubblicani erano più competenti di loro. Accadde ancora che uno di quei giorni, all ora di pranzo, da Radio Torino si sentirono i capi fascisti del Piemonte alternarsi a giurare che l onta di Alba sarebbe stata lavata, rovesciata la barbara dominazione partigiana eccetera eccetera. 25 ebbero campo: ebbero modo. ANALISI ATTIVA Una parata antieroica I contenuti tematici La liberazione di Alba per mano dei partigiani viene descritta da Fenoglio senza alcuna retorica, anzi con toni nettamente demistificatori. L entrata in città dei partigiani vittoriosi è descritta come la più selvaggia parata della storia moderna (r. 37). Per sottolineare la presenza all interno del fronte antifascista di componenti eterogenee (spesso tra loro ferocemente avverse), l autore si sofferma su un impressione visiva e la traduce in un espressione molto forte, che indirettamente equipara quel corteo a qualcosa di buffonesco: di divise ce n era per cento carnevali (rr. 37-38). I capi, inoltre, sono molto più numerosi di quanto la truppa lascerebbe supporre (su quel balcone c erano tanti capi che in proporzione la truppa doveva essere di ventimila e non di duemila uomini, rr. 60-61). I partigiani, in preda alla frenesia sessuale, dopo settimane o mesi di solitudine, accorrono alle case di tolleranza; altri non esitano a requisire automobili, pneumatici e benzina (per la causa o per uso personale?); altri ancora si fanno consegnare le divise dagli ufficiali dell esercito regolare per indossarle e pavoneggiarsi davanti a una macchina fotografica. Infine il narratore si sofferma sull incapacità amministrativa di cui, sin dai primi giorni di governo della città, i comandanti danno prova (Avevano tutta l aria di non capircene niente, [ ] non sapevano cosa e come deliberare. Comunque deliberarono fino a notte, rr. 96-99). 1. Non è la prima volta che gli abitanti di Alba vedono i partigiani: ma come erano abituati a vederli, prima della presa della città? 2. Che ruolo hanno i colori nella descrizione dell ingresso delle brigate partigiane in città? A che cosa vengono paragonati i nomi scritti sui fazzoletti? 3. La frase è un miracolo con gente come i partigiani abituata a farsi regalar tutto (rr. 72-73) quale punto di vista rispecchia? L antipatia per i fascisti Quando il racconto fu pubblicato, nel 1952, erano numerosi i diari, le testimonianze, i memoriali, le celebrazioni. Perciò di fronte a un testo come questo di Fenoglio ha ricordato la scrittrice Gina Lagorio «si gridò alla dissacrazione della Resistenza, perché non si era abituati alla corrosione del grottesco, tanto più in un terreno che grondava sangue [ ]; ma nacque anche l ammirazione per quel suo stile capace di contenere l emozione [ ], capace di separare con beffardo distacco ciò che è parata e schiamazzo, dai fatti e dalle ragioni dolorosamente vive sotto quella scorza inaccettabile al suo gusto . chiaro da che parte sta Fenoglio, che aveva militato in prima persona nelle brigate partigiane, anche se non esita a descriverle in maniera realistica e niente affatto celebrativa. D altronde non emerge alcuna simpatia verso i fascisti, i quali al contrario sono rappresentati nella prima parte del brano come dei vigliacchi che, dopo essere usciti mogi e silenziosi da Alba, prorompono in insulti e sparano colpi di artiglieria verso la città quando ormai sono al sicuro sull altra sponda del Tanaro. La loro viltà si esprime anche nel comportamento di chi corre avanti agli altri per far sì che un eventuale sparo alle spalle colpisca un altro camerata e non lui. LA CORRENTE / IL NEOREALISMO / 449

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi