Classe di letteratura - volume 3B

fronti del reale che si traduce nell incapacità di agire. La motivazione principale che Michele cerca di evocare per giustificare l imminente aggressione a Leo (l onore della sorella violato) cade infatti di fronte all indifferenza sostanziale e costitutiva del personaggio (Al diavolo mia sorella, r. 24). Il suo gesto di uccidere Leo, qualora si realizzasse, non potrebbe dunque essere nient altro che un atto gratuito , cioè uno degli atti tipici degli inetti protagonisti della letteratura del primo Novecento: azioni che non trovano alcuna giustificazione al di fuori di sé (ho deciso di ucciderlo e lo ucciderò, rr. 28-29). La pistola scarica assurge insomma a simbolo dell impossibilità di mettere in atto i suoi propositi. 1. Qual è l iniziale ragione che Michele individua per odiare Leo? 2. Quali segnali indicano che la volontà di vendetta di Michele non è sincera? L inettitudine di Michele A differenza di Leo, che appare come un uomo sicuro di sé e della sua vita (rr. 90-91), Michele rientra nella categoria degli inetti. La sua inettitudine si esprime nei termini di un incapacità di prendere decisioni e di comportarsi in modo coerente. Scrive a riguardo il critico Renato Barilli: «Il dramma di Michele è il dramma di chi non riesce più ad agire in modo univoco, obbedendo [ ] a un solo motivo ispiratore o abbandonandosi a una passione ben delineata. A ben vedere, la situazione del protagonista presenta tutti i connotati tipici dell umorismo pirandelliano: Michele infatti non può fare a meno di scorgere [ ] quale sarebbe la soluzione naturale : vendicare l onore della sorella [ ]. Ma [ ] la risolutezza di Michele è frenata dal fatto che al suo sguardo si aprono altre vie, altre soluzioni; le molte possibilità si elidono tra loro e il risultato è l inazione, l incapacità di agire, l indifferenza . 3. Il personaggio di Leo è spesso rappresentato con tratti animaleschi: individua le espressioni pertinenti. 4. Il modo verbale spesso associato alle azioni e ai pensieri di Michele è il condizionale: rintracciane alcuni esempi e rifletti su questa peculiarità. 5. possibile affermare che l incapacità ad agire di Michele non è solo morale ma anche fisica? perché? 6. Anche Carla può essere annoverata tra gli indifferenti ? perché? Che cosa la distingue dal fratello? Una prosa piana Le scelte stilistiche Lo stile scarno, chiaro e preciso del romanzo è quanto di più lontano si potrebbe immaginare dal cosiddetto bellettrismo , la predilezione per le belle lettere , per la bella pagina , che domina la scena italiana tra le due guerre. In un panorama letterario in cui regna il gusto del frammentismo e della prosa d arte, lo stile degli Indifferenti desta grande sorpresa. Il brano presentato ne è un esempio significativo. In esso, infatti, è possibile notare un linguaggio «ordinato e guardingo, [ ] disciplinato, [ ] alieno da ogni scatto (Trombatore), che ricorda quello della narrativa ottocentesca. Il lessico è di uso quotidiano, tratto dalla lingua della comunicazione informale più che da quella della letteratura; la sintassi è piana e regolare. Si tratta insomma di una prosa priva di preziosismi e di accensioni liriche, che trova la propria efficacia nella duttile aderenza alla realtà descritta: lo squallido grigiore borghese. 7. Individua nel testo, a proposito dei pensieri di Michele, esempi di: a discorso indiretto; b discorso indiretto libero; c monologo interiore. 8. Che funzione hanno i frequenti puntini di sospensione? 9. A proposito della lingua degli Indifferenti, il linguista e critico Enrico Testa ha parlato di una «lingua grigia e neutra che fa ampio uso di modi di dire e frasi fatte di uso comune: rintracciane alcuni esempi. 10. | SCRIVERE PER CONFRONTARE | Confronta l inettitudine di Michele con quella dello Zeno sveviano ( vol. 3A, p. 638) in un testo espositivo di circa 30 righe. IL GENERE / LA NARRATIVA ITALIANA DEL PRIMO NOVECENTO / 377

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi