L’esaurirsi del Decadentismo

IN BREVE L esaurirsi del Decadentismo Una delle tendenze della narrativa italiana del primo Novecento è legata alle esperienze del Decadentismo europeo, che vengono riprese e messe a frutto con accenti originali, anche se con moduli narrativi e scelte espressive per lo più di stampo ottocentesco. Grazia Deledda raggiunge notorietà e fama nel corso del primo Novecento, ma la sua sensibilità e il suo stile la accomunano agli scrittori decadenti, come d Annunzio e Fogazzaro. Grazia Deledda Nel solco dell eredità di autori decadenti quali d Annunzio e Fogazzaro si colloca Grazia Deledda (1871-1936), che tuttavia, per ragioni di ordine cronologico che riguardano la sua biografia e la ricezione della sua opera, può essere inserita nel nuovo panorama letterario che si osserva a mano a mano che ci si inoltra nella letteratura del Novecento. Di origine sarda, la scrittrice nasce infatti nel 1871, ed è quindi più giovane rispetto agli esponenti della triade del Decadentismo italiano (Fogazzaro è del 1842, Pascoli del 1855, d Annunzio del 1863); ma la sua notorietà si afferma soltanto nei primi decenni del Novecento, fino al coronamento rappresentato dal premio Nobel per la Letteratura, assegnatole nel 1926. Partendo da un Verismo a sfondo regionale e folclorico che attinge a cronache, leggende paesane e storie di passioni elementari, la produzione di Grazia Deledda assume caratteri decadenti nel delineare questi contenuti all interno di un mondo segnato dal peccato e dal male e rappresentato con accenti fatalisti e cupi, ai quali si accompagna un ansia di liberazione e di riscatto destinata a essere delusa. Il romanzo della crisi Tra le due guerre emerge una tendenza della narrativa italiana, che fa riferimento alle caratteristiche tematiche, strutturali e formali del romanzo europeo di inizio secolo il cosiddetto romanzo della crisi , ben rappresentato in Italia, come abbiamo visto, da Luigi Pirandello e Italo Svevo. Al centro degli interessi di questi narratori vi è la volontà di esplorare le cause profonde e i meccanismi nevrotici che destabilizzano l individuo moderno, vittima di angosce e malesseri inesplicabili. Per questo si parla anche, in riferimento a questa corrente, di realismo psicologico . Nel 1921 esce Rub , di Borgese. un esempio di romanzo della crisi : il protagonista è un interventista traumatizzato poi dalla partecipazione alla Grande guerra, che incarna la figura novecentesca dell inetto. Giuseppe Antonio Borgese In tale ambito possiamo annoverare Giuseppe Antonio Borgese (1882-1952), critico letterario e docente (uno dei pochi che abbandonano la cattedra, tenuta presso l Università di Milano, per non prestare giuramento di fedeltà al regime fascista), ma anche autore di un importante romanzo, Rub (1921). Il protagonista, il giovane avvocato siciliano Filippo Rubè, vive a Roma gli entusiasmi dell interventismo e, dopo aver partecipato alla Prima guerra mondiale, il disorientamento postbellico. Egli rappresenta il riuscito personaggio di un inetto, inquieto e insoddisfatto, incapace di aderire alla vita e di integrarsi nella società. L importanza dell opera risiede soprattutto nell efficacia della testimonianza storica, che mette in luce le speranze e le disillusioni di una generazione e rappresenta una critica spietata alle mitologie dannunziane dell estetismo e del superomismo: a contatto con la drammatica realtà della guerra e con le complesse problematiche economiche, sociali e politiche del dopoguerra, tali ideologie si rivelano infatti fallaci e illusorie. IL GENERE / LA NARRATIVA ITALIANA DEL PRIMO NOVECENTO / 347

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi