T4 ANALISI ATTIVA - Non sanno d’essere morti

Non sanno d essere morti / T4 / Vittorio Sereni, Diario d Algeria Il testo, tratto dalla raccolta Diario d Algeria, in gran parte incentrata sul secondo conflitto mondiale, definisce in maniera icastica la condizione dei prigionieri di guerra, che l autore ha sperimentato in prima persona, come uno stato di morte in vita . La poesia è stata scritta a Saint-Cloud, il campo di concentramento presso il porto algerino di Orano, in cui Sereni è stato recluso per quasi due anni. / L angoscia della prigionia / Audio LETTURA METRO Versi liberi. 5 Non sanno d essere morti i morti come noi, non hanno pace. Ostinati ripetono la vita si dicono parole di bontà rileggono nel cielo i vecchi segni. Corre un girone grigio in Algeria nello scherno dei mesi ma immoto è il perno a un caldo nome: ORAN. 2 i morti come noi: i prigionieri. 4 ripetono la vita: ripetono ogni giorno gli stessi gesti, convinti che quella sia vita. 5 si dicono parole di bontà: si incoraggiano a vicenda. 6 rileggono segni: fanno previsioni sul futuro, come se scrutassero nel cielo il proprio destino sulla base di antiche credenze come lo zodiaco. 7 un girone grigio: l allusione all Inferno dan- tesco dice la pena dei prigionieri nell opprimente (grigio) campo di concentramento. 8 nello scherno dei mesi: il lento scorrere del tempo della prigionia sembra burlarsi dei prigionieri di guerra per l inattività cui sono costretti. 9 ma immoto è il perno a un caldo nome: ORAN: ma c è un punto fermo nella vita dei reclusi, attorno al quale ruota, nei loro pensieri, il nome della città che li ospita, Orano, calda dal punto di vista climatico, ma anche perché essa sembra assurgere qui a immagine di quel calore di vita a cui i deportati aspirano, essendo il luogo in cui vorrebbero potersi muovere liberamente. Dunque il nome della città diventa il simbolo della speranza di libertà, «dolce nome di un futuro che deve ancora cominciare e che non si sa se mai comincerà (Gioanola). ANALISI ATTIVA Dalla Storia all interiorità I contenuti tematici La generazione che si è trovata a combattere la Seconda guerra mondiale una guerra vista come priva di senso, in quanto subita e non idealmente partecipata ha raccontato quell esperienza con una voce che ci appare improntata a un sostanziale scetticismo, segno del vuoto morale che vent anni di dittatura avevano determinato nella coscienza di molti italiani. Tale è la voce del Sereni del Diario d Algeria, una voce intensa eppure abbattuta, inerme, soffocata in una sorta di ira passiva. Il poeta si sente più estraneo alla vita rispetto a chi l ha davvero perduta, come del resto tutti i suoi compagni di prigionia, essendosi trovati a combattere e a soffrire per ideali non condivisi. Da qui la sua fuga dal- Vittorio Sereni LA CORRENTE / ERMETISMO E DINTORNI / 337

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi