Classe di letteratura - volume 3B

plemento oggetto) sia indicativo alla terza persona singolare (in questo caso soggetto sarebbe il tuo dono): nella prima ipotesi il poeta esprimerebbe un auspicio, quello di ricevere il più tardi possibile il dono (detto ironicamente), cioè gli effetti, della pena (il «male di vivere ?); nella seconda ipotesi la sua sarebbe una constatazione di una realtà di fatto, vale a dire che la sofferenza indugia a manifestarsi in tutta la sua potenziale violenza. Aggiungiamo che tra avara pena e dono si crea un antitesi (in genere chi è avaro non fa doni), come pure più avanti (ai vv. 4-5) tra gelido e gioia (normalmente alla gioia si associa una sensazione di calore, e non di freddezza). Anche il sintagma sospirati abbandoni (v. 3) è di incerto significato: abbandoni pieni di sospiri (chi è abbandonato può esprimere il dolore dell abbandono sospirando) oppure abbandoni a lungo desiderati (nel senso di effusioni emotive per troppo tempo represse o ritardate). E poi che cosa vuol dire che l oboe risillaba / gioia di foglie perenni (vv. 4-5)? E perché il poeta ci tiene a specificare che tali foglie non sono le sue (v. 6)? Per quale motivo l oboe smemora (v. 6)? Quando si è mai sentito che l acqua tramonta (v. 8)? E ancora: perché le mani del poeta sono erbose (v. 9)? Forse perché in tal caso si tratterebbe di un analogia sono coperte di peli come la terra di erba? Sono domande destinate a rimanere prive di risposte certe e al contrario aperte a diverse ipotesi. Altre espressioni sembrano invece più facilmente decodificabili: in me si fa sera (v. 7) rimanda al motivo della disillusione esistenziale; le immagini del cuore che trasmigra (v. 11), del gerbido a cui il poeta assimila sé stesso (v. 12) e della maceria dei giorni (v. 13) traducono metaforicamente i motivi dell aridità sentimentale e del vuoto di senso. Il lessico ermetico Le scelte stilistiche La lirica presenta alcuni vocaboli tipici del repertorio lessicale ermetico. Viene detto, per esempio, che l oboe risillaba (v. 4): sillabare significa scandire una parola sillaba per sillaba; il prefisso ri- denota ripetizione, «ma il senso del verbo è da cercare, più che nel suo significato, nella sua materia sonora, che ne ha fatto, in ambito ermetico, un sinonimo Arnold B cklin, L isola dei morti, 1880. Basilea, Kunstmuseum. 330 / DALLA PRIMA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi