Classe di letteratura - volume 3B

AME VERSO L'ES O T A T S DI 35 40 45 50 55 60 nel destino individuale . Ma è soprattutto chi, pur ineluttabilmente attratto verso l oscurità e l aria che grava, presta le sue cure al mondo: il viandante (viator)7 che aggiunge all esigua e indecisa fiamma di quel focolare un ramo o una pigna, e riprende poi il suo cammino. La poesia stessa è essenzialmente pietà e comprensione: lo sanno il giovanissimo Montale spiritualista e contingentista8 del Quaderno genovese e degli Ossi di seppia (lettore di Boutroux, di estov)9 e il vecchio Montale scettico del Quaderno di quattro anni. Se la vita umana è stupida come il sonno dell abbandonato , priva di segni, segreti, miracoli, fini ultimi, smagliature nella rete che ci stringe, se è precisamente l idiozia di cui parla l amato Flaubert, la poesia è il paradosso che rende intelligente la vita. Nonostante il suo leggendario understatement, Montale parla chiaro: la vita da sola, da sé, senza la poesia e i poeti (e il loro antico ruolo sociale), è simile a quella del vecchio abbandonato accanto al focolare freddo: un doloroso, sordo non senso. E quando, nel discorso del Nobel, si chiede: ancora possibile la poesia? la risposta, dalla logica stringente, è affermativa: Inutile chiedersi quale sarà il destino della poesia. come chiedersi se l uomo di domani, di un domani magari lontanissimo, potrà risolvere le tragiche contraddizioni in cui si dibatte dal primo giorno della Creazione. Come dire: la poesia durerà finché durerà la pena degli uomini. (D altra parte, se la pena non ci fosse, non sarebbe possibile la poesia.) Questa cosa che non ci riguarda più, in quanto collettività e nazione, per Montale è inscindibilmente legata al concetto stesso di umanità. Nell Epigramma dedicato a Camillo Sbarbaro, vediamo una barchetta di carta che un bambino affida alla fanghiglia mobile d un rigagno : il bambino è il poeta che scrive i suoi versi-barchette e li consegna al mondo-ruscello. Il bastone di un galantuomo che passa deve poi guidarli al sicuro, a un porticello di sassi . La poesia, dunque, è un bene di tutti, cui tutti contribuiscono. una nota che deve centuplicarsi in noi con reti di risonanze ed echi che rappresentano la sostanza dell arte stessa . il principio di qualcosa che si compie nella lettura, e non si compie mai del tutto in una sola lettura. Noi stessi siamo o dovremmo essere la sua dimora, il suo porticello di sassi . Il punto è indovinare se ci siano o ci saranno ancora galantuomini come quello che passa, o passava, nell Epigramma di Montale. (Giorgio Ficara, Lettere non italiane, Bompiani, Milano 2016) 7 viator: in latino. 8 contingentista: che fa riferimento al con- tingentismo, indirizzo di pensiero, noto anche come filosofia della contingenza , sviluppatosi in Francia nel XIX sec. soprattutto per opera del filosofo tienne- mile-Marie Boutroux (1845-1921). Secondo questa impostazione, gli schemi scientifici variano nell ambito delle singole scienze, ed è impossibile tentare, nella gerarchia delle scienze, una riduzione delle superiori alle inferiori. Questa impossibilità permette di affermare la contingenza reciproca delle varie forme di realtà e di aprire la via, al di là di ogni meccanicismo e determinismo, alla fondazione della libertà. 9 estov: Lev estov, pseudonimo del filosofo russo Lev Isaakovi varcman (18661938). Il suo pensiero è una violenta polemica contro la scienza, la filosofia, la ragione, identificate con il peccato e accusate di sopprimere la soggettività, l esistenza, la libertà dell uomo; a esse estov contrappone la fede religiosa, concepita come non-sapere , decisione per l impossibile e per l assurdo, abbandono all arbitrio assoluto di Dio, che sarebbe indifferente alle nostre opere. L AUTORE / EUGENIO MONTALE / 319

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi