La struttura e i modelli

IN BREVE Gli «ossi di seppia del titolo sono emblematici e rimandano al senso di aridità e solitudine in cui versa l uomo logorato dall esistenza. sione dalla realtà che ci circondava e dalle responsabilità che essa ci imponeva. La sua poesia dava voce alla nostra profonda infelicità, ma ci ammoniva a guardarla in faccia con coraggio e a non sperare consolazioni . Il titolo In origine Montale aveva pensato di intitolare il suo primo libro Rottami, dove il riferimento a materiali deteriorati rimandava alla condizione di logorio esistenziale in cui egli si dibatteva, e insieme echeggiava altri titoli di autori liguri già noti, come Frantumi (1918) di Giovanni Boine (1887-1917), e soprattutto Trucioli (1920) dell amico Camillo Sbarbaro (1888-1967). In seguito però la scelta cade su Ossi di seppia, che suggerisce fin da subito l antitesi fra mare e terra che percorre l intero libro. Gli ossi , infatti, non sono altro che le conchiglie dorsali delle seppie, levigate dal mare, che le restituisce alle spiagge ridotte alla loro candida essenzialità. Essi perciò rappresentano un perfetto correlativo oggettivo dello stato d animo dominante nella raccolta, in cui il poeta sostituisce all idea dannunziana di una panica fusione tra l individuo e la natura un sentimento di aridità, disagio, solitudine, solo a tratti lenito dall azione benefica del mare Mediterraneo. La struttura e i modelli Non c è via d uscita al «male di vivere perché ogni entusiasmo per la vita è illusorio. Un romanzo di formazione «strozzato L intera raccolta insiste sulla medesima dinamica. Il poeta constata l impossibilità dell «incanto , cioè di un consolante ed effimero entusiasmo per la vita: lo scacco esistenziale non conosce alcuna possibilità di evasione dai meccanismi ripetitivi della vita quotidiana, né nel tempo (tramite il ricordo) né nello spazio (tramite un immersione nella natura). Cadute le illusioni, subentra la coscienza di un «male di vivere che non ha via d uscita. L itinerario di formazione a cui l opera tendeva resta così «strozzato , bloccato nei suoi sviluppi: al poeta non resta che accettare «senza viltà il destino amaro che la vita riserva. Solo a tratti un «miracolo riesce a interrompere il corso delle cose, restituendo senso e armonia alla realtà. Non servono per questo una fede religiosa o sensibilità squisite: basta lasciarsi sorprendere da improvvisi momenti di vitalità, da un bagliore, dal piacere inatteso che può per esempio procurare l odore dei limoni lungo la propria strada. Le situazioni descritte non si traducono quindi in una parabola narrativa lineare, che consenta di leggere le singole liriche in successione, dall inizio alla fine, come tappe di un evoluzione. Quest ultima va riconosciuta piuttosto all interno delle diverse sezioni in cui il libro è suddiviso, che andranno dunque lette in parallelo e che propongono ciascuna secondo diverse modalità la dialettica tra grazia e condanna, tra speranza e illusione: una dialettica che puntualmente si risolve a favore dei secondi termini delle coppie. La raccolta è divisa in 4 sezioni che propongono, con diverse modalità, la dialettica, sempre risolta pessimisticamente, tra grazia e condanna, tra speranza e illusione. Le quattro sezioni Nella loro edizione definitiva, gli Ossi di seppia consistono di 61 testi distribuiti in 4 sezioni (Movimenti, Ossi di seppia, Mediterraneo, Meriggi e ombre), precedute da una poesia in corsivo che funge da premessa, In limine, e seguite da un testo, composto intorno al 1920, Riviere. La disposizione delle poesie non rispecchia l ordine di composizione. Prima sezione, Movimenti: racchiude 13 testi giocati sull opposizione fra mare e terra, natura e città, infanzia e maturità; i primi tre termini, fra loro correlati, rappresentano il polo positivo, in cui si avverte la speranza di un possibile accordo, quasi in senso musicale, fra l uomo e la natura, i secondi tre quello negativo. L AUTORE / EUGENIO MONTALE / 259

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi