3 - La negatività della Storia

I grandi temi IN BREVE avrebbe centotrent anni e griderei di spavento . Frequenti sono invece i richiami alla Mosca, la compagna di una vita, morta nel 1963: il poeta riannoda il filo del dialogo con la moglie scomparsa inanellando una serie di aneddoti domestici e quotidiani, nei quali la malinconia è spesso temperata dall umorismo e da un tono di dolce rievocazione. MEMORIA E PRODUZIONE POETICA DAI TEMI ai testi: T5 > p. 278 T7 > p. 284 T13 > p. 300 T14 > p. 303 importanza della memoria nella seconda stagione della poesia montaliana ricordo della donna amata che illumina l inerzia esistenziale del poeta concezione del tempo come implacabile distruttore motivo del lutto alleggerito dall ironia | 3 | La negatività della Storia Nelle prime raccolte il vissuto personale e collettivo resta in secondo piano, offuscato dalla ricerca teorica e formale dell essenzialità. «La condizione umana In un intervista rilasciata nel 1951, Montale afferma: «L argomento della mia poesia (e credo di ogni possibile poesia) è la condizione umana in sé considerata; non questo o quell avvenimento storico. Ciò non significa estraniarsi da quanto avviene nel mondo; significa solo coscienza, e volontà, di non scambiare l essenziale col transitorio. Non sono stato indifferente a quanto è accaduto negli ultimi trent anni; ma non posso dire che se i fatti fossero stati diversi anche la mia poesia avrebbe avuto un volto totalmente diverso. [ ] Avendo sentito fin dalla nascita una totale disarmonia con la realtà che mi circondava, la materia della mia ispirazione non poteva essere che quella disarmonia . Gli Ossi di seppia in effetti si concentrano quasi esclusivamente sul «male di vivere del poeta, inserendo nella riflessione su un presente indecifrabile e oppressivo solo rari richiami al vissuto personale e collettivo. sorprendente come, tra questi, la Grande guerra resti relegata a un ruolo del tutto secondario. In ciò Montale si differenzia dagli altri poeti chiamati alle armi, che diedero grande risalto all esperienza al fronte, fossero ufficiali come Filippo Tommaso Marinetti, Clemente Rebora, Piero Jahier o semplici fanti come Giuseppe Ungaretti, che proprio nelle trincee scoprì la sua vena lirica più autentica. Montale assume chiare posizioni politiche: nel 1925 rma il Manifesto degli intellettuali antifascisti e nel 1938 ri uta la tessera del Partito fascista. L antifascismo Come precisa il poeta nell intervista citata, ciò non implica un disinteresse nei confronti della realtà politica e sociale circostante. Negli anni in cui il fascismo è al potere, egli non teme di porsi pubblicamente all opposizione. Mentre Ungaretti ottiene da Mussolini una prefazione alla ristampa del suo Porto sepolto, Montale firma il manifesto promosso da Benedetto Croce per la libertà della cultura, fa pubblicare gli Ossi di seppia a Piero Gobetti, uno dei più fieri avversari del regime, e non prende mai la tessera del Partito fascista, a costo di perdere l impiego al Gabinetto Vieusseux (come accade nel 1938). Nelle Occasioni, uscite di lì a poco, il doloroso ripiegamento sul privato è dovuto anche a questo contesto, che per evidenti ragioni di opportunità non può essere nominato se non in alcune allusioni cifrate (per esempio alla «fede feroce nazista, in Dora Markus). Le stesse motivazioni costringono Montale, nel 1943, a pubblicare Finisterre in Svizzera, dove l epigrafe tratta dal poeta barocco francese Théodore-Agrippa d Aubi- 254 / DALLA PRIMA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi