Il ventennio fiorentino

I L PA E S AG G I O MEDITERRANEO Fondamentale per la formazione di Montale, e per la sua primissima ispirazione poetica, è il paesaggio ligure, quello stretto lembo di terra sospeso tra il mare e i monti, che farà da sfondo ai versi della sua prima raccolta, Ossi di seppia (1925). un territorio brullo, scosceso e apparentemente ostile alla presenza umana, nel quale però è possibile trovare talvolta una presenza (un fiore, un sentiero, l azzurro del mare) che sembra aiutare momentaneamente chi l osserva a decifrare l oscuro senso dell esistenza. Uno dei tanti suggestivi sentieri a picco sul mare che caratterizzano il paesaggio ligure. ni letterarie e giornalistiche a testate importanti come le riviste La Fiera letteraria e Solaria e il quotidiano L Ambrosiano . 1925: Ossi di seppia | IL VENTENNIO FIORENTINO | All inizio del 1927 il poeta si trasferisce a Firenze, dove è assunto come impiegato dall editore Bemporad. In breve si ritaglia un ruolo di primo piano nelle cerchie intellettuali che gravitano intorno alla rivista Solaria e al caffè Giubbe Rosse, dove stringe amicizia con Elio Vittorini, Carlo Emilio Gadda e Salvatore Quasimodo: «Fino a trent anni , scriverà, «non avevo conosciuto quasi nessuno, ora vedevo anche troppa gente, ma la mia solitudine non era minore di quella del tempo degli Ossi di seppia . Approfondisce intanto lo studio della cultura e della letteratura inglese. Conosce il poeta angloamericano Thomas Stearns Eliot, che nel 1928 pubblica sulla sua rivista The Criterion un importante lirica di Montale, Arsenio. Quest ultima viene compresa nella seconda edizione degli Ossi di seppia, che esce nello stesso 1928 a Torino, presso l editore Ribet, con una lusinghiera introduzione del critico Alfredo Gargiulo. Seguirà nel 1931 una terza edizione (Lanciano, Carabba Editore) che anticiperà i primi frutti di una nuova stagione creativa, riuniti l anno successivo nella piccola raccolta La casa dei doganieri e altri versi, stampata per l editore Vallecchi di Firenze. Dalla primavera del 1929 Montale è chiamato a dirigere il Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux, un prestigioso ente culturale fondato nel 1819 a Firenze dal banchiere ed editore di origine ginevrina Giovan Pietro Vieusseux. Qui Montale conosce nel 1933 la giovane dantista statunitense Irma Brandeis, con cui intreccia un intensa relazione amorosa, nonostante le rare occasioni d incontro. Nel 1938, quando il governo fascista promulga le leggi razziali, Irma è costretta, in quanto ebrea, a tornare in America, e propone a Montale di seguirla. Lui non riesce a decidersi: accusa la poesia di aver sostituito la vita, annullando le sue certezze e rendendolo incapace di agire. In una lettera drammatica inviata a Irma nell estate 1938 scrive: «Ho un terribile nemico da combattere in me stesso, nel senso dell autodistruzione che mi colpisce, mi uccide e spinge la mia vita in una scatola d acciaio [la bara] di pochi pollici. Io non so se, inconsciamente, ho bisogno di questo; ma tu dovevi, Irma, uccidere in me il poeta. Uccidilo e salva l anima dell uomo che ti implora . Alla fine sceglie di non partire, trattenuto soprattutto dal legame già esistente con Drusilla Tanzi , detta la Mosca, la quale, temendo di essere lasciata dal poeta, tenta due volte il suicidio. Sempre nel 1938 viene licenziato dal Gabinetto Vieusseux per aver rifiutato di prendere la tessera del Partito fascista. In uno stato di profonda prostrazione lavora alla seconda raccolta di poesie, Le occasioni, che esce nell ottobre del 1939, in concomitanza con lo scoppio della Seconda guerra mondiale. L AUTORE / EUGENIO MONTALE / 247

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi