3 - Il rapporto con la città natale

IN BREVE verso gli effetti terapeutici del trattamento e del ruolo che la stessa letteratura può avere nella cura della psiche. L angoscia che pervade il poeta investe così anche la sua passione più grande: «M è subentrata , scrive ancora a Carocci, «un intima invincibile avversione alla letteratura. Essa non m interessa più: e vorrei distruggere tutto quello che ho fatto . AUTOCOSCIENZA E AUTOBIOGRAFISMO DAI TEMI ai testi: T1 > p. 206 T5 > p. 218 T9 > p. 228 psicanalisi letteratura strumento per la conoscenza dell animo umano strumento di ricomposizione dell interiorità | 3 | Il rapporto con la città natale Il rapporto di Saba con Trieste è simbiotico. Trieste è la città vivace e cosmopolita in cui è nato e in cui ha vissuto gran parte della vita. Una città mitteleuropea Come si è visto a proposito di Italo Svevo, Trieste tra la fine dell Ottocento e l inizio del Novecento è una città importante dal punto di vista sia commerciale sia culturale: luogo di incontro e di confronto tra popoli e mentalità diverse, centro di confine e dalle molte anime, ai margini delle tendenze intellettuali italiane ma caratterizzato da una notevole apertura internazionale. Qui vivono e scrivono autori come lo stesso Svevo (che appartiene alla generazione precedente a quella di Saba, avendo vent anni più di lui) e, per un certo periodo, James Joyce. Quella che si suole indicare come la dimensione mitteleuropea della città è un vivace clima culturale, a cavallo tra i due secoli, al quale portano il loro contributo scrittori e artisti austriaci, slovacchi, cechi, ungheresi, sloveni, di popoli cioè tra loro legati all interno dell Impero asburgico. Trieste è quasi una personi cazione della madre e, come la madre, sarà una protagonista della sua poesia. Un autentica simbiosi Di tale temperie si alimenta, seppure indirettamente (per una sorta di resistenza psicologica il poeta non imparerà mai il tedesco), Umberto Saba. Trieste resta sempre per lui un punto di riferimento essenziale: i legami che lo avvincono a questa città sono talmente forti che può essere definita la culla della sua poesia; i luoghi il porto, il molo, le viuzze della città vecchia, la zona collinare , ma anche l umanità gli uomini, le ragazze, i ragazzi, la vita urbana sono presenze fondamentali nei suoi versi. Una simbiosi così stretta tra autore e città appare un caso unico nella letteratura italiana del Novecento e si può semmai paragonare alle identificazioni ottocentesche di Porta con Milano o di Belli con Roma. L attaccamento a Trieste è motivato dalla vicenda biografica dell autore, che vede la propria città natale come una sorta di origine prima , di mondo delle sicurezze, e quasi come una personificazione della madre. Radicata nella città, la sua poesia, anche quando ne esca (come, per esempio negli anni fiorentini), è sempre autobiografia . Il poeta dice della sua città che è «inferno e paradiso . Il luogo del qui e ora Trieste è, insieme, «inferno e paradiso , come dice il titolo di una prosa dello scrittore, nella quale leggiamo: «Trieste era, ai tempi della mia giovinezza, molte cose. Trieste è sempre stata un crogiuolo di razze. La città fu popolata da genti diverse. [...] Su questo trafficante amalgama di persone cose etnicamente diverse (vi L AUTORE / UMBERTO SABA / 199

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi