Classe di letteratura - volume 3B

15 20 25 30 Soldati nelle trincee sul confine italo-austriaco. 35 40 45 50 spogliamo, riveliamo ad un tratto la gracilità delle gambe e delle spalle. Allora non siamo più soldati, ma quasi ancora fanciulli; nessuno ci crederebbe capaci di portare lo zaino. un curioso momento, quando siamo nudi; ritorniamo borghesi e per un istante ci par quasi di esserlo. Francesco Kemmerich al bagno pareva piccolo e sottile, come un fanciullo. Ora è lì, disteso; perché poi? Vorrei far sfilare tutto il mondo davanti a questo letto, e dire: Questi è Franz Kemmerich, diciannove anni e mezzo; non vuol morire. Non lasciatelo morire! . Le idee mi si confondono. Quest aria che puzza di creolina3 e di bruciato ingorga i polmoni, è un aria pigra e densa, che soffoca. Si fa buio. Il volto di Kemmerich si sbianca, spicca sui cuscini con tale pallore che pare risplenda. La bocca si muove adagio. Mi avvicino e lo sento mormorare: «Se trovate il mio orologio, mandatelo a casa .4 Non contraddico più: non c è più scopo. Persuaderlo ormai è impossibile. La mia impotenza mi affligge; quella fronte dalle tempie incavate, quella bocca tutta denti, quel naso sottile! E la povera grassona5 che piange a casa, a cui bisognerà pure scrivere: almeno avessi già spedito la lettera! Infermieri vanno e vengono intorno, con boccette e con secchie. Uno si avvicina, getta uno sguardo a Kemmerich e si allontana; probabilmente aspetta, avrebbe bisogno di utilizzare quel letto. Io mi stringo al mio povero Cecco e parlo, come se con ciò lo potessi salvare: «Forse andrai al convalescenziario sul Klosterberg,6 Franz, sai, in mezzo ai villini. Dalla finestra allora puoi vedere tutta la campagna, fino ai due alberi all orizzonte. la stagione più bella ora, quando il grano matura; verso sera, sotto il sole, i campi sembrano di madreperla. E il viale dei pioppi lungo il fiume, dove andavamo a pescare, ricordi? Potrai di nuovo farti un acquario, e allevare i pesci, potrai uscire senza domandare permesso a nessuno, e perfino suonare il pianoforte, se vuoi . Mi chino sul suo volto, ora tutto in ombra. Respira ancora, piano. Ha la faccia bagnata, piange. Bel lavoro che ho combinato, con le mie stupide ciarle! «Ma Cecco! . Gli abbraccio le spalle e metto la mia testa accanto alla sua. «Vuoi dormire, ora? . Non risponde: le lagrime gli colano sulle guance. Vorrei asciugarle, ma il mio fazzoletto è troppo sporco. Passa un ora; sospeso al suo volto ne spio ogni espressione, se per caso volesse dire ancora qualcosa. Oh se aprisse quella bocca, a gridare! Ma no, non fa che piangere, con la testa piegata da un lato. Non parla della sua mamma, dei fratelli, non dice nulla; ha lasciato già dietro di sé tutto ciò: oramai è solo, solo con la sua piccola vita di diciannove anni; e piange perché essa lo abbandona. 3 creolina: liquido denso, di color bruno rossastro, ottenuto trattando oli di catrame con saponi di resina e usato come disinfettante. 4 Se casa: l orologio era stato rubato al soldato mentre era svenuto. 5 la povera grassona: si tratta della madre del soldato morente. 6 Klosterberg: località di montagna, dall aria salubre. PERCORSI NEL 900 / LETTERATURA E GRANDE GUERRA / 185

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi