La guerra-farmaco

Folla radunata a Roma per un comizio interventista. L illustrazione italiana , 23 maggio 1915. Prima pagina del Corriere della Sera , 24 maggio 1915. Testi PLUS Voce di vedetta morta (C. Rebora) Viatico (C. Rebora) La guerra-farmaco Abbiamo già visto ( L epoca e le idee, pp. 25-26) come la guerra venga esaltata da gran parte degli intellettuali (italiani ma anche europei). Per quanto ciò oggi ci sembri assurdo, ne troviamo conferma per esempio nelle parole del grande romanziere tedesco Thomas Mann (18751955), il quale scriverà: «Come si infiammarono subito i cuori dei poeti quando ci fu la guerra [ ] quale senso di purificazione, di liberazione, di immane speranza ci pervase allora! Ecco, di questo parlavano i poeti, solo di questo . Si tratta di una vera e propria euforia, che porta a concepire il conflitto come una medicina contro le insoddisfazioni e le miserie della quotidianità, in partico- lare della piccola borghesia colta, come una via d uscita dalla mediocre realtà circostante. La guerra come selezione per un rinnovamento Addirittura, secondo molti autori la guerra svolge una benefica funzione selettiva: eliminando la parte inutile dell umanità, quella fiacca e vile, e lasciando campo libero ai migliori, essa risolve il problema del sovrappopolamento del mondo e può dunque sfociare come scrive Papini nel numero del 1° ottobre 1914 della rivista Lacerba in una sorta di alba rigeneratrice e in una macabra palingenesi, una rinascita, cioè, grazie alla quale si potrà realizzare un miglioramento della specie. Siamo troppi / T1 / Giovanni Papini 5 10 Siamo troppi. La guerra è una operazione malthusiana.1 C è un di troppo di qua e un di troppo di là che si premono. La guerra rimette in pari le partite. Fa il vuoto perché si respiri meglio. Lascia meno bocche intorno alla stessa tavola. E leva di torno un infinità di uomini che vivevano perché erano nati; che mangiavano per vivere, che lavoravano per mangiare e maledicevano il lavoro senza il coraggio di rifiutar la vita. Fra le tante migliaia di carogne abbracciate nella morte e non più diverse che nel colore dei panni, quanti saranno, non dico da piangere, ma da rammentare? Ci metterei la testa che non arrivano ai diti delle mani e dei piedi messi insieme. E codesta perdita, se non fosse anche un guadagno per la memoria, sarebbe a mille doppi compensata dalle tante centinaia di migliaia di antipatici, farabutti, idioti, odiosi, sfruttatori, disutili, bestioni e disgraziati che si son levati dal mondo in maniera spiccia, nobile, eroica e forse, per chi resta, vantaggiosa. 1 malthusiana: si intende un freno all in- cremento demografico. Il malthusianesimo, che prende il nome dal suo fondatore, l e- conomista inglese Robert Malthus (17661834), è una dottrina economico-sociale che attribuisce la causa della povertà all a- simmetria tra crescita della popolazione e sviluppo dei mezzi di sussistenza, e propone come rimedio il controllo demografico. PERCORSI NEL 900 / LETTERATURA E GRANDE GUERRA / 179

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi