Classe di letteratura - volume 3B

In questo intervallo di sospensione il poeta è disteso nell acqua, si è arreso alla consolante sensazione di una pace e di una serenità improvvise e si concede una sorta di rito di purificazione: come una reliquia (v. 11), ha riposato in un urna d acqua (v. 10). In un momento di accettazione dell ineluttabile destino che incombe, Ungaretti rinuncia alle sentenze e si racconta, quasi a conciliarsi con sé stesso e con il proprio vissuto. Ha camminato nell acqua del fiume con il passo esitante e circospetto di un acrobata (v. 19), stando ben attento a non scivolare sui sassi melmosi, e ha attinto calore dal sole, inaugurando così un personale processo di regressione, dalla civiltà alla natura, da un tempo storico a un passato mitico. Il recupero dell armonia Abbandonando i panni umani (la divisa militare, simbolo delle costrizioni imposte dalla realtà oppressiva della guerra), egli affronta docilmente il proprio rito di metamorfosi, diventando sasso (v. 15) e chinandosi, umilmente, a ricevere il sole (vv. 25-26). solo in questo modo che il poeta riesce a riacquistare l armonia perduta, identifiIl fiume Isonzo nei pressi di Caporetto (Kobarid), candosi con il ritmo perenne, inin Slovenia. cessante del cosmo, entrando in simbiosi con il mondo e con l altro da sé, accettando pacificamente il destino di creatura umana che lo accomuna a tutti gli altri. Proprio quando ha smesso di pretendere di essere qualcuno, quando ha affrontato un nuovo battesimo nelle acque del fiume, ricavandone una sorta di purezza primigenia, egli si è riconosciuto / una docile fibra / dell universo (vv. 29-31). Occorre dunque non chiedere nulla, non esigere che il mondo sia fatto per noi o che il corso degli eventi segua una direzione razionale: è invece importante stabilire di nuovo un legame con le proprie origini, prescindendo dai residui della Storia, cancellando il gesto disumano con cui si uccide il prossimo. Un percorso esistenziale In questo modo Ungaretti annulla momentaneamente il presente e il dolore a cui è connesso. Si ricorda di sé e, come alla fine di un bel viaggio, percepisce la nostalgia (v. 63): il tempo della memoria lo porta a celebrare la propria personale autobiografia mediante un percorso verso le radici, verso un immaginario luogo ancestrale, dove egli può sentire scorrere dentro di sé il sangue degli avi. Immergendosi nell Isonzo, il poeta ripensa ai fiumi che hanno accompagnato la sua graduale crescita verso la consapevolezza e la maturazione: il fiume degli antenati, il Serchio, che simboleggia la dimensione arcaica (duemil anni forse, v. 49); quello dell infanzia e dell adolescenza, il Nilo, che incarna la vitalità innocente (ardere d inconsapevolezza, v. 55); quello della prima giovinezza, la Senna, che gli ha regalato cultura e coscienza (mi sono conosciuto, v. 60); fino appunto a quello in cui si è immerso ora (l Isonzo), che lo ha reso esperto della vita e del dolore, formandolo come uomo nell esperienza tragica della guerra (corolla / di tenebre, vv. 68-69). L AUTORE / GIUSEPPE UNGARETTI / 149

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi