Classe di letteratura - volume 3B

55 60 e ardere d inconsapevolezza nelle estese pianure Questa è la Senna e in quel suo torbido mi sono rimescolato e mi sono conosciuto Questi sono i miei fiumi contati nell Isonzo 65 Questa è la mia nostalgia che in ognuno mi traspare ora ch è notte che la mia vita mi pare una corolla di tenebre 55 ardere d inconsapevolezza: infiammar- mi per le passioni dell adolescenza, vissute in modo inconsapevole. 56 estese pianure: quelle del deserto che si apriva non lontano da Alessandria d Egitto, città natale del poeta. 58 suo torbido: il termine può avere va- lenza sia letterale sia metaforica. Nel primo caso allude alle acque sporche e non trasparenti del fiume; nel secondo fa riferimento alla varietà di persone e di esperienze della vita parigina, in cui Ungaretti si immerse da giovane. 60 mi sono conosciuto: sono maturato. 62 contati: rintracciati ed enumerati. 64 ognuno: si intende di quei fiumi. 65 traspare: dalle limpide acque dell Isonzo. DENTRO IL TESTO Una pausa di meditazione I contenuti tematici Posta quasi al centro della sezione Il porto sepolto, la lirica I fiumi rappresenta un prezioso compendio della poetica di Ungaretti. L autore sembra concedersi una pausa dalla scrittura in presa diretta dei primi componimenti, annotati in trincea, quasi per far sedimentare il dolore incontrollabile che vi ha trovato espressione. Ora ricorda tutte le sue esperienze, ricompone le diverse fasi di una vita divisa tra differenti identità, abbozza un faticoso bilancio esistenziale a partire dalle proprie radici. Egli ha deciso dunque di esplorare come in un immersione le profondità della propria psiche, fino a scovarne il fondo originario. La sua vita ci dice è l incontro tra le acque dei fiumi che l hanno accompagnata e che si mescolano infine in quelle dell Isonzo, ossia nella guerra, dove il poeta acquista una sofferta coscienza del proprio destino. Il fiume simbolo di vita e di oblio Ma perché i fiumi? I fiumi non sono soltanto un immagine che riassume i luoghi fisici in cui si è svolta l esistenza di Ungaretti e che si congiungono (nella mente del poeta) nel luogo in cui la vita coincide con la morte. Essi sono in realtà una metafora pregnante per indicare la corrente della vita. L acqua è vista come flusso vitale continuo e indistinto e il poeta, immergendovisi per un attimo, comprende di essere il frammento di un processo universale, acquietandosi in questo sentimento. Il testo appare così strutturato su due momenti distinti e temporalmente conseguenti: l immersione panica del mattino e la riflessione notturna nel chiuso della dolina. L abbandono alla vita cosmica Possiamo dunque immaginare il poeta che, nelle pause fra gli strazi della guerra, svolge un dialogo con sé stesso. Nell albero a cui si tiene egli scorge la sofferenza inferta dai colpi che hanno piegato l umanità e pervaso tutta la natura, inerme e sbigottita: ecco perché l albero è mutilato (v. 1). Tutto intorno regna un senso di squallore e di vaga irrealtà, come in un circo / prima o dopo lo spettacolo (vv. 4-5). 148 / DALLA PRIMA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi