IL CARATTERE - Un amore inesauribile per la vita

UNGARETTI E L E G I OVA N I GENERAZIONI Nel periodo attorno al 1968, il poeta si fa spesso fotografare accanto agli studenti che scendono in piazza durante i moti di contestazione. La sua figura di grande vecchio è accolta con simpatia dai ragazzi, che trovano in lui un interlocutore attento, curioso e anticonformista. Come amava ripetere egli stesso, scherzando, non aveva ottant anni, ma era quattro volte ventenne. Ungaretti a Venezia nel 1970, durante le proteste studentesche. IL CARATTERE UN AMORE INESAURIBILE PER LA VITA Fino alla vecchiaia il poeta ha sempre mostrato un energia singolare, un amore inesauribile per la vita e le sue più varie manifestazioni, nonché una spiccata disposizione a coltivare con entusiasmo non senza una punta di ingenuità passioni passeggere e persino ideali politici. Una natura appassionata e generosa I numerosi ritratti che ci hanno lasciato di lui amici, giornalisti e letterati concordano infatti nel descriverlo come un uomo intemperante e candido, di indole mutevole e istintivo, tanto nelle simpatie quanto nelle idiosincrasie personali. C è indubbiamente nel suo temperamento, innata, una dose di anarchia e di anticonformismo, di ribellione e anche di rissosità, sin dai tempi della giovinezza egiziana, quando si mescola al confuso ambiente di intellettuali senza patria finiti per caso o per spirito di avventura in quella sorta di bazar cosmopolita che era all epoca Alessandria d Egitto. La fede religiosa, riabbracciata alla fine degli anni Venti, non smussa questa propensione all intemperanza, che lo porta a vivere le proprie esperienze sempre con il medesimo slancio: il suo cristianesimo, infatti, non ha nulla di ascetico o rinunciatario. Così, in un certo senso, il grande vecchio della letteratura italiana rimane giovane sino alla fine, ben felice di diventare una celebrità televisiva, quando in varie occasioni gli italiani lo ammirano mentre recita dal piccolo schermo i versi propri e dei poeti più amati. Un attore mancato Un romanziere a quel tempo famoso, Libero Bigiaretti, ha scritto una volta che Ungaretti, se non fosse stato un grande poeta, sarebbe diventato un grande attore, capace, con la sua dizione fortemente scandita, di esprimere l emozione della poesia. Egli dice ancora Bigiaretti si sentiva sulla scena anche nelle occasioni private, in cui elargiva senza risparmio battute, polemiche esplosive, giudizi ben poco diplomatici, sempre pronunciati con la sua prorompente veemenza. Ecco un aneddoto significativo, che del temperamento ungarettiano è un brillante esempio: in una serata di festa, una signora gli chiede che cosa ne pensi del tale poeta. Ungaretti sogghigna, inizialmente arrossisce, si contiene e dice in prima battuta che si tratta di un buon poeta. Poi, ripensandoci, si corregge dicendo che è, semplicemente, un poeta: piccolo, ma poeta. Infine, senza trattenersi più, come se non potesse resistere oltre al peso della menzogna, si lascia andare ad alta voce al giudizio definitivo: non vale nulla, è uno zero. Il poeta in questione era Eugenio Montale. L AUTORE / GIUSEPPE UNGARETTI / 119

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi