3 - La critica alla società del benessere

3 La critica alla società del benessere

Uno sguardo sulla realtà sociale italiana Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio del decennio successivo, Calvino si pone l’obiettivo di osservare e interpretare le tendenze della società industriale e gli effetti sociali, culturali e antropologici derivati dal miracolo economico. Sviluppando riflessioni su tematiche quali l’inquinamento, la lotta sindacale, l’alienazione sul lavoro, la pubblicità, il consumismo, lo scrittore esercita una lucida critica alla società del benessere, che cambia le abitudini, i gusti e le aspirazioni delle famiglie italiane.

Le diverse modalità dell’impegno Calvino ritiene che lo scrittore abbia la responsabilità di non «perdersi nel labirinto» della civiltà moderna, e di indicare all’umanità le vie per salvarsi dall’alienazione acquisendo una coscienza critica dei processi in atto. Per descrivere i guasti della società neocapitalista, egli adotta in questa fase della sua produzione letteraria due soluzionida una parte l’impostazione analitica, che dipinge criticamente la realtà; dall’altra il distacco ironico.

Analisi e ironia L’approccio analitico viene utilizzato da Calvino, per esempio, nei racconti lunghi a sfondo sociale La nuvola di smog e La speculazione edilizia (confluiti nell’antologia I raccontidel 1958). In questi testi, nei quali la vita umana appare minacciata dall’incombere di una nube tossica o dall’assenza di moralità tipica dei parvenu arricchitisi con la speculazione edilizia, l’autore ritrae il paesaggio urbano del boom economico, fagocitato dalle esalazioni chimiche e travolto dalla cementificazione selvaggia. Tale approccio è comune anche al romanzo La giornata d’uno scrutatore (1963) che presenta, tra gli altri temi, quello della crisi della politica e delle certezze ideologiche del tradizionale intellettuale marxista.
La strada del distacco ironico viene sperimentata invece con la creazione del personaggio malinconico e sprovveduto di Marcovaldo, protagonista dell’omonima raccolta di novelle del 1963. Emblema dei tanti lavoratori emigrati nel Nord Italia negli anni del boom economico, Marcovaldo naufraga nella metropoli moderna, inconsapevole testimone di un mondo in continua trasformazione, nel quale il rapporto istintivo con la natura è definitivamente travolto dai meccanismi della burocrazia e dell’industrializzazione.

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4 La condizione postmoderna

Lo spirito di un’epoca L’ultima fase dell’attività letteraria di Calvino è strettamente legata alla temperie postmoderna.
La nozione di Postmoderno, con cui viene definita la cultura contemporanea, è tanto generale da risultare difficilmente circoscrivibile entro un progetto unitario di poetica, tuttavia in ambito letterario lo spirito postmoderno ha fatto proprie alcune strategie testuali e certe particolari sensibilità che appaiono ricorrenti: dalla cancellazione dei confini tra cultura alta e cultura bassa, tra arte d’élite e produzione di massa, al gusto per la riscrittura e l’intertestualità; dall’esibizione della finzione narrativa alla contaminazione di moduli e stili disparati; dalla vocazione per il citazionismo ai giochi della scrittura combinatoria.

L’ordine nel disordine Come già era avvenuto con il Neorealismo, Calvino interpreta anche il Postmoderno in una chiave originale, mettendo a frutto, nella sua ultima produzione, la passione per la scrittura “vincolata”, l’adesione alle teorie strutturaliste e l’esperienza vissuta all’interno dell’Oulipo. Il risultato è un postmoderno che potremmo definire attenuato, perché l’autore non adotta tecniche narrative forzatamente rinnovate o reinterpretate né si arrende alle tensioni più irrazionalistiche che caratterizzano invece una parte della produzione artistica postmoderna.
Anche in queste opere, infatti, Calvino prosegue, per altre vie, quella «sfida al labirinto» già avviata negli anni precedenti: romanzi come Le città invisibili (1972), Il castello dei destini incrociati (1973) e Se una notte d’inverno un viaggiatore (1979) testimoniano la tensione dello scrittore verso la costruzione di un ordine delle parole, delle idee e delle immagini che proponga un modello razionale di sistemazione del reale.

Si può ridurre la realtà a uno schema logico? Lungi dall’essere una resa al disimpegno, come alcuni critici gli hanno rimproverato, le scritture postmoderne di Calvino risultano delle nuove sfide conoscitive che, sganciandosi da una nozione classica di engagement (intesa come partecipazione attiva dell’intellettuale ai problemi sociali e politici del suo tempo), tentano l’ambizioso progetto di disegnare una nuova e coerente immagine del mondo. Tuttavia va riconosciuto che i giochi combinatori e metaletterari in cui lo scrittore si lancia mostrano alcuni limiti, testimonianza di una duplice impossibilità: rappresentare la complessità della vita ma anche rinunciare a farlo.

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi