Classe di letteratura - volume 3A

PROVA 2 80 85 90 95 100 105 110 115 somma, ridotta alla funzione poetica. Che è poi il limite dell intera produzione novecentesca dalla Voce4 solo in parte esclusa alla reazione rondista ed ermetica: e che è, in definitiva, una accezione borghese, o piccolo-borghese, post-romantica, della figura tipica dello scrittore della società italiana dal Rinascimento a noi. [ ] Nella nostra coscienza, la letteratura italiana è una letteratura d élites intellettuali, la cui storia stilistica è una storia d individui protetti, nell inventio,5 da una koinè già «per letteratura , da una parte, e dall altra da una condizione sociale preservante l io nella sua passione estetica a coltivare o le abnormità di tipo religioso o intimistico o l otium classicheggiante e squisito. Il «plurilinguismo pascoliano (il suo sperimentalismo anti-tradizionalistico, le sue prove di «parlato e «prosaico , le sue tonalità sentimentali e umanitarie al posto della casistica sensuale-religiosa petrarchesca) è di tipo rivoluzionario ma solo in senso linguistico, o, per intenderci meglio, verbale: la figura umana e letteraria del Pascoli risulta dunque soltanto una variante moderna, o borghese nel senso moderno, dell archetipo italiano, con incompleta coscienza della propria forza comunque innovativa. Maggiore coscienza sarà da registrare nell anti-borghesismo anarchico di certa Voce, nella sua più europea e coraggiosa posizione ideologica: ma per pochissimi anni, se l involuzione, già operante negli ultimi decenni dell Ottocento in una borghesia di tradizione provinciale e marginale rispetto alla grande borghesia europea, si fa sempre più grave nei primi decenni del Novecento: dato lo spirito reazionario determinato nelle élites dirigenti dalla nascente lotta di classe, fuso, nei gruppi culturali d avanguardia, con l assimilazione, sempre marginale, del decadentismo europeo. Sicché, anche se con una squisitezza e una coscienza formale che vorrebbero addirittura far pensare a un salto di qualità, a un altra storia, i nuovi letterati italiani dalla Ronda6 all Ermetismo in realtà si iscrivono in quel primo modulo umano nuovo di letterato ch è fornito dal Pascoli: e anzi, con qualche regresso verso un più tetro apoliticismo e misticismo tecnico, corrispondente appunto al più grave stato d involuzione del periodo fascista. [ ] Perciò, data nel Pascoli la solo apparente interezza e accessibilità dei contenuti e degli interessi pietistici o civici, sarebbe errato fare di lui una specie di modello perduto e da rimpiangere, per una poesia che sia eccentrica e polemica rispetto alla storia «centrale delle forme novecentesche. E infatti attenendoci sempre alla crudezza dello schema per concludere: la convivenza, su descritta, nel Pascoli dell ossessione e delle tendenze risolve l apparente inconciliabilità com era fatale, data la fragilità psicologica del Pascoli col prevalere della prima sulle seconde: in modo che l allargamento linguistico prodotto da queste ultime in senso innovativo e per definizione antipetrarchesco è solo quantitativo, in fondo: non è l allargamento linguistico di un Manzoni o di un Verga: dovuto com è, questo, a un realismo di origine ideologica, a una visione del mondo presupponente un punto di vista portato fuori dal mondo o da cui quindi il mondo risulta ingrandito e insieme unificato nella sua immensa complessità (nella fattispecie complessità linguistica). Nel Pascoli quell allargamento linguistico è sempre in funzione della vita intima e poetica dell io, e, quindi, della lingua letteraria nel suo momento centralistico e in definitiva ancora tradizionale. 4 Voce: rivista letteraria fiorentina del primo Novecento (1908-1916). 5 inventio: termine latino della retorica classica che significa lette- ralmente invenzione (cioè reperimento dei contenuti ). 6 Ronda: rivista di letteratura pub- blicata a Roma dal 1919 al 1923. Prove sul modello INVALSI / 821

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento