Classe di letteratura - volume 3A

Prove sul modello INVALSI 160 165 170 175 180 185 190 195 200 mi stretta la gola, si fosse spezzato; mi sentii sciolto dal guinzaglio, libero dei miei atti e della mia volontà. Chiamai Claudio due volte e nessuno rispose: lo chiamai nell angoscia d essere stato abbandonato da lui in quel mare di tenebre dove mi aveva trascinato, e la mia voce rimbombò sonora come dentro una caverna ed ebbi paura della mia voce. Unico partito,37 tornare indietro e guadagnar l uscio, ma le braccia protese per istinto nella caliggine, toccarono quasi subito la parete. Rasentandola, era naturale che avrei finito per incontrare lo squarcio38 della porta. Nulla: prima a destra poi a sinistra, il muro si allungava interminabile, gocciolante umidità dalla calce fresca che lo rivestiva; e non sapevo rendermi ragione del come mi fossi tanto inoltrato, quando ero certo di non aver fatto in principio che pochi passi. L ansietà di raggiungere presto l uscita, scompigliando i miei calcoli, spegnendo ogni altro pensiero, anche quello di Dio, mi faceva sembrare eterno il tragitto e aumentava man mano che la piatta superficie, sempre eguale, senza interruzioni, passava dalle tenebre nelle tenebre. Per quanto fosse vasto l ambiente, se non avevo smarrito altresì l ultima sensazione di cui ero capace, e nel mio turbamento non m ingannava la falsa sicurezza della linea retta, come mai, dopo tanto percorso in uno spazio chiuso circoscritto, non riuscivo ad uno dei quattro angoli? Imboccai finalmente un apertura, finalmente! ma non era purtroppo che il vano profondo d una finestra nello spessore del muro; non importa, poteva essere lo scampo. Le mie dita or non sentivano più il ruvido intonaco sulla pietra che mi sembrava eterna, bensì scivolavano contro una lastra levigata, la percussione della quale toglieva ogni dubbio, ancorché dal di fuori non lasciasse trapelare goccia di barlume, più opaca e più densa che se fosse stata coperta d un panno. Al postutto,39 se la spagnolotta40 resisteva ai tentativi e agli sforzi convulsi che facevo per aprire il telaio, i vetri avrebbero dovuto cadere sotto i miei colpi, ridotti in frantumi. Ma sui vetri ecco apparire un riverbero luminoso, simile a quello che di notte, in ferrovia, si disegna sui cristalli dei finestrini, e nell incerto specchio formarsi a poco a poco una macchia oblunga, come di persona in letto, che dorme. Pensai dapprima che al di là ci fosse un altra stanza, dove taluno avesse acceso una lampada, ma facendomi visiera agli occhi con le due mani, la fronte appoggiata ai vetri, non vidi più nulla. Nel voltarmi rividi il chiarore dietro di me, e lontano poche braccia dalla nicchia in cui mi trovavo, una donna giacente. Supina, coi piedi verso la parte opposta la mia, la conobbi per donna dal volume dei capelli attorcigliati sotto la nuca, aggrovigliati, aggrumati, enorme matassa color di ferro. Non le andai subito vicino, per quanto desiderio avessi di guardarla in faccia e più ancora di sapere finalmente dov ero. Uscito appena dai terrori del buio, la mia titubanza non proveniva da paura di quella visione e neanche da sorpresa, ma da uno sgomento nuovo, forse puerile; ho perfetta memoria del mio stato d animo. Codesta donna era una tentazione che il demonio m apparecchiava?41 E se questo non era, e alcuno fosse sopraggiunto, come avrei giustificato la mia presenza accanto al letto della dormiente? E se ella si fosse svegliata? La curiosità mi vinse o piuttosto un impeto di ribellione alla forza occulta che faceva scempio di me. Donde piovesse la poca luce che rischiarava tanto spazio quanto ne occupava il rettangolo del letto, lo ignoro; so che non rischiarava altro; di qua, di là, nel fondo un ombra impenetrabile. Rigidamente, colei stava distesa, non sopra un letto, ma sopra una specie di tavolato, senza materasso, senza guanciale, fino al mento coperta d una tela greggia che non era un lenzuolo; i piedi sporgevano fuori, ignudi, le braccia s indovinavano incrocicchiate divotamente sul petto. La guardai in volto: una giovinetta; forse di vent anni, o 37 Unico partito: Unica possibilità. 38 lo squarcio: l apertura. 39 Al postutto: Dopotutto. 40 spagnolotta: è la serratura della fi- 814 / LA COMPETENZA DI LETTURA nestra. 41 m apparecchiava: mi preparava.

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento