Classe di letteratura - volume 3A

Prove sul modello INVALSI 75 80 85 90 95 100 105 110 mo di luce voluto dal vostro sangue sparso, non le sarebbe stato concesso mai più, per tutta l eternità, se incosciente era trapassata dall agonia nella morte senza averlo potuto ottenere? Padre, un nuovo squillo risuonò nel silenzio, più acuto del primo ed altrettanto inaspettato. No, questa volta non era una illusione della mia fantasia. Tuttavia non mi mossi subito: quand ecco spegnersi la lampada all improvviso, come fulminata da un soffio d uomo. Tra il sonno e la veglia, mio fratello chiamò: Pietro, vai tu ad aprire? hanno suonato due volte ; segno che lui pure aveva udito la prima e la seconda scampanellata. Risposi: Vado io, dormi tranquillo e levatomi in piedi, cercai a tentoni sull inginocchiatoio accanto al letto i fiammiferi e un pezzetto di candela che mi serve ogni mattina per vederci a scender le scale. Senonché, urtando colla mano, feci cadere un piccolo Crocifisso, quello stesso, Monsignore, che ebbi da lei in prezioso dono il giorno della mia ordinazione; lo raccattai da terra all oscuro, mi accorsi che nella caduta se n era staccato il piede, e senza pensare a posarlo, accesa la candela, tornato nel vestibolo, adagio adagio, per non isvegliare mio fratello che certamente si era riaddormentato, apersi di nuovo la porta. Nessuno! Chiesi nel buio: Chi è là? . Nessuno rispose. Non c era dubbio: qualche biricchino maligno, introdottosi di straforo su per le scale, che si pigliava il pessimo gusto d una burletta; e poiché s era messo all opera, non vedevo ragione che si stancasse così presto, se da parte mia gli lasciavo piena libertà di sbizzarrirsi alle mie spalle. Salii ai due piani superiori, ridiscesi, e un gradino dopo l altro mi trovai abbasso in fondo alla scala, senza essermi intoppato23 con anima viva. La portineria era deserta, ma il portone rimasto socchiuso, attraverso il quale penetrava dalla strada il riverbero d un fanale, indicava abbastanza che l amico aveva avuto agio, distrattamente e a passi leggerissimi, di darsela a gambe, appena subodorata la mia intenzione. Fuori, come se ci fosse un uomo in agguato contro il muro, mi parve di scorgere, per la breve apertura, un ombra immobile sulle lastre bianche del marciapiede. Ella non mi crederà, padre reverendo, e non credetti io stesso ai miei occhi, quando nell uomo che aspettava riconobbi mio fratello. Volli interrogarlo: perché era disceso anche lui? come aveva fatto in così breve a vestirsi e passarmi davanti, invisibile? Non rispose. Eppure era lui, Claudio, Claudio mio fratello, nei medesimi panni che indossava un ora prima in camera mia; e se anche avessi potuto sospettare la più strana delle rassomiglianze con un ignoto, il suo sguardo mi avrebbe tolto ogni dubbio. L interrogai di nuovo, pieno d ansietà: perché era sceso e come mai non l avevo veduto? Si sentiva male? voleva che io l accompagnassi? Non rispose o meglio, io non lo compresi: dal movimento delle labbra, forse parlava, ma la sua voce non aveva metallo24 e le sillabe svanivano in un soffio, mentre, d un pallore algido, mi fissava immobilmente e le sue pupille, fatte d acciaio, mi penetravano nel midollo delle ossa. Atterrito, non dubitando più che fosse stato colto da un malore subitaneo, feci per afferrargli la mano e ricondurlo in casa; ma quantunque vicinissimo a lui, le mie mani non lo raggiunsero, caddero nel vuoto, quasi avessero tentato di stringere un ombra. C era una volontà nei suoi occhi. Senza una parola, senza un gesto, fissandomi sempre, si mosse verso un vicolo oscuro, dirimpetto alla nostra casa. Gridare, perché alcuno lo trattenesse? Ad onta di sforzi inauditi per chiedere soccorso ai passanti, la mia voce ribelle si raggruppava quasi soffocata nella strozza, come in un sogno penoso, quando non ci riesce di prorompere in quel grido supremo che sarebbe la liberazione. I pochi solitari che transitavano, correndo pel loro cammino, taluni passandoci accosto, non si volgevano neppure. E da quella volontà mi sentivo soggiogato inesorabilmente, trascinato, ossesso, nella pleni- 23 intoppato: incontrato. 24 metallo: suono. 812 / LA COMPETENZA DI LETTURA

Classe di letteratura - volume 3A
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Dal secondo Ottocento al primo Novecento